Un allievo di 12 anni ha visto il suo percorso verso la maturità interrotto già al primo anno di scuola media, nel 2020, perché continuava a prendere voti troppo bassi. Lo studente ha ricevuto un primo avvertimento perché i suoi voti nel primo semestre erano insufficienti. Non è riuscito a cambiare la situazione nella seconda metà dell’anno e l'istituto gli ha quindi sbarrato la strada verso il ciclo superiore.
I genitori tuttavia erano convinti che il loro figlio non meritasse questa condanna. Per contestare la decisione hanno utilizzato tutti i mezzi di ricorso possibili e sono arrivati anche al Tribunale federale (TF), riporta mercoledì il Tages-Anzeiger. L'avvocato della famiglia non ha criticato direttamente i voti assegnati, ma ha ritenuto che la scuola avrebbe dovuto conservare copia delle prove in questione. Non era possibile, secondo lui, verificare retrospettivamente come fossero state assegnate le valutazioni degli studenti.
Il TF però non si è detto d'accordo con questa argomentazione. Se i test venivano restituiti agli studenti, la scuola non era tenuta a conservarne una copia. Quando lo studente ha ricevuto indietro il lavoro valutato, la famiglia è stata in grado di capire come i voti fossero stati assegnati. Oltre a vedere confermata la decisione sul figlio, i genitori dovranno inoltre pagare 2000 franchi di spese legali.
L'Associazione svizzera dei direttori scolastici rileva peraltro un aumento delle controversie sui voti nelle scuole svizzere, soprattutto ai livelli di istruzione superiore e quando i risultati sono al limite dell'insufficienza. Nel 2022, un allievo vodese ha vinto la sua causa davanti al TF. Il giovane era stato bocciato per mezzo punto e aveva dato la colpa all'attrezzatura difettosa fornita durante un esame orale di fisica e aveva ottenuto di poter ripetere la verifica.