Ticino, 24 aprile 2024

La Lega inverte la tendenza, Gufi con le pive nel sacco

Dopo tanto tempo, il Movimento può di nuovo festeggiare: ripartiamo da qui!

Gufi ed avvoltoi sono rimasti fregati. I media di regime avevano già pronti i titoli di prima pagina su “crollo” e “sfascio” della Lega. Già pregustavano la goduria di pubblicarli. Invece li hanno dovuti cestinare.
 
La grande perdente delle elezioni comunali di domenica scorsa è infatti l’ammucchiata ro$$overde. Per contro, i risultati della Lega sono stati più che soddisfacenti. Per il Movimento si può dunque parlare di inversione di tendenza dopo i troppi segni meno degli ultimi appuntamenti con le urne. Con questa tornata – pur con tutta la cautela del caso – si può finalmente festeggiare. Non succedeva da tanto. Oggi c’è una buona base di partenza per (ri)costruire, per guardare con ottimismo al prossimo appuntamento elettorale: le cantonali, tra tre anni. Chi pronosticava, ovviamente sperandoci, la fine della Lega, è stato sconfessato: del resto, sono trent’anni che il Movimento viene dato per morto. Invece…
 
Alcuni dati salienti
A livello cantonale l’area Lega-Udc ha aumentato municipali e consiglieri comunali. In alcuni esecutivi, la Lega ha ripreso posti lasciati sul campo tre anni fa. Tutti i municipali leghisti dei principali centri sono stati rieletti. Non era scontato. Non è un mistero che il seggio a Mendrisio, dove per la prima volta dopo 30 anni Lega ed Udc correvano separate, era a rischio. Nemmeno a Chiasso e Locarno ci si poteva permettere di dormire sonni tranquilli.
Tutti i sindaci leghisti del Cantone sono stati confermati.
 
Lugano
A Lugano, per le elezioni del municipio sono stati raggiunti tutti gli obiettivi: conferma dei tre seggi e Michele Foletti il più votato. L’esito ideale, che rispecchia ciò che sia Lega sia Udc auspicavano.
In Consiglio comunale la Lega ha perso solo un seggio (da 14 a 13): considerando la frammentazione delle liste, e l’arrivo di Avanti - con Mirante intenzionata a pescare a piene mani anche nell’elettorato leghista - è andata meglio del previsto. La Lega ha oggi lo stesso numero di consiglieri comunali dell’ex partitone. Il PLR non è il primo partito in CC, dal momento che uno dei suoi 14 seggi è occupato dall’esponenta Verde-liberale, sicché anche i liblab ne hanno 13.

La percentuale della Lega in Consiglio comunale di Lugano è inoltre il doppio di quella dell’Udc, pur cresciuta; i rapporti di forza sono dunque chiari. Altro che la “fagocitazione” in cui qualche giornalaio sperava. E l’area di “destra” nel complesso ha guadagnato un seggio.
I tentativi della stampa di regime di mettere zizzania tra Lega ed Udc sono abortiti: la campagna elettorale si è svolta senza “pistolettate” e l’esito accontenta tutti.
 
Il lavoro sul territorio
Il buon risultato di queste elezioni testimonia la forza della Lega sul territorio; il suo ruolo di prossimità e di ascolto del cittadino. Quel compito con cui tutti si sciacquano la bocca ma che in realtà ben pochi fanno, credendo che “presenza” sia sinonimo di “partecipazione ad aperitivi”. La Lega, nel corso degli anni, è riuscita a coltivare tanti validi rappresentanti, che gli elettori hanno premiato.
E il Movimento, alla partitocrazia, fa sempre paura. Al punto che, come sappiamo, ad Arbedo-Castione qualcuno ha pensato “bene” di manomettere le schede elettorali, cancellando col tippex le crocette dalla casella Lega-Udc per inserirle in quella del PLR. Ma sa po’? Neanche nel Terzo Mondo…
 
Shitstorm fallimentare
Anche chi si è squallidamente inventato il “caso Gobbi”, montando la panna sul nulla fino a farla diventare burro Floralp, è rimasto con le pive nel sacco.
La shitstorm (tempesta di cacca) contro il “ministro” e coordinatore ad interim della Lega si è ormai trasformata in “shit hurricane” (uragano di cacca). Da settimane riempie le pagine ed i palinsesti dei media di regime; neanche fosse questo il problema del Cantone. Ancora lunedì, in un parlatoio cantonale sempre più scollato dalla realtà, è andato in scena un teatrino messo in piedi dal presidente uregiatto Fiorenzo Dadò e dai petulanti esponenti MpS. E’ chiaro come il sole che il “caso Gobbi” è stato inventato a scopo elettorale per danneggiare la Lega. Ma il risultato ottenuto da chi l’ha orchestrato è stato quello di compattare i leghisti: cioè l’esatto contrario! Ovviamente aspettiamo un’inchiesta sulla fuga di notizie che ha originato il non-caso.
La crescita dell’area Lega-Udc e il calo dei ro$$overdi indica inoltre che i cittadini ne hanno piene le scuffie, anche a livello comunale, di menate climatiste, xenofile, woke e gender. E che non vogliono aggravi fiscali. Un segnale positivo (si spera) anche in vista della votazione del 9 giugno sulla riformetta fiscale: in caso di sua bocciatura, infatti, tutti si vedrebbero aumentare le tasse del 3%.

LORENZO QUADRI
*Dal MDD


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