FRIBORGO – È stata una serie lunga, intensa, vibrante, con colpi di scena a non finire, ma alla fine… alla fine ad andare in semifinale è stato il Friborgo. Forse più forte? Forse più cinico? Forse con più giocatori – leggasi DiDomenico o Mottet, più dei soliti Sörensen e Wallmark a cui è stata messa la museruola da gara-3 in poi – capaci di metterci fisico, cattiveria e istinto del gol? Tutto è possibile, tutto può essere vero o può essere letto anche sotto qualsivoglia chiave, resta il fatto che il Friborgo approda alle semifinali, alla pari dello Zurigo: le prime due della regular season, insomma, procedono verso l’obiettivo titolo.
Già, le prime due. Se getti via in poche partite l’occasione di chiudere la regular season tra le prime 5, e poi devi passare per le forche caudine dei playin, poi si fa dura. È stata durissima per il Bienne, che ha subìto un pesantissimo 0-4 contro i Lions dopo aver disputato ben due turni di playin, è stata dura, ma quasi fattibile, per il Lugano che fino alla fine ha provato a mandare in vacanza Berra e compagni. Ma ieri sera ad alzare la saracinesca è stato proprio il portiere dei burgundi che con un paio di interventi senza logica ha salvato i suoi, ha fatto esplodere la BCF Arena e ha regalato un biglietto per qualche spiaggia soleggiata ai bianconeri.
Bianconeri che ci hanno messo cuore, orgoglio, testa, tanto hockey e qualche genialata sul ghiaccio a partire da gara-3, ovvero da quando è tornato tra i pali Schlegel. Una causalità? Il grande sospetto è che non lo sia stato. Nulla contro il gigantesco Koskinen, che ora saluterà Lugano, ma con l’ex Berna tra i pali tutta la squadra è risultata molto più serena e tranquilla, senza considerare la possibilità per Gianinazzi di schierare uno straniero in più di movimento. Come detto però l’ennesima eliminazione del Lugano nei quarti di finale, arriva da molto lontano…
Arriva dai rigori di Kloten, dalla sconfitta con lo stesso Friborgo, dal KO tremendo di Bienne: in quel momento il Lugano ha gettato via la possibilità, non solo di riposarsi per una settimana in attesa dell’avvio dei playoff, ma anche di affrontare o lo Zugo o il Losanna, due ottime squadre per carità, ma non in grado di superare quota 100 punti in regular season. Chissà, magari la storia sarebbe stata un’altra…. E invece, e invece ancora una volta purtroppo – non useremo la tipica frase degli sconfitti, “a testa alta” – dobbiamo registrare un’eliminazione dei bianconeri, che dovranno capire e imparare dai propri errori, per poi ripartire cercando di decifrare quale sarà il futuro di Thurkauf. Il Capitano nei playoff ha inciso poco, ma è innegabile che il suo apporto sull’arco dell’intero anno è stato fondamentale.