Un cittadino brasiliano è stato condannato martedì pomeriggio a una pena detentiva di 18 anni di carcere e all'espulsione dalla Svizzera per 15 anni. I cinque giudici lo hanno ritenuto colpevole, tra l'altro, di tentato omicidio, mutilazione degli organi genitali femminili, sequestro di persona, ingiurie, minacce, falsificazione di titoli e rappresentazione di violenza.
L'episodio risale a maggio 2021, quando l'imputato ha sottoposto la sua compagna ad una notte di torture nel loro appartamento di Villeneuve, nel canton Vaud. Ha agito per "puro egoismo", con "implacabilità e voglia di punire prima di uccidere", le sue scuse erano "di facciata" e, nel corso delle indagini, ha dimostrato "vittimismo grossolano", rimproverando l'adulterio della compagna mentre lui stesso la tradiva. Il presidente del tribunale ha parlato di perfidia. "Provava piacere nel recitare, essendo stato sessualmente eccitato dalle sue azioni", ha ricordato. Dovrà inoltre risarcire la sua vittima per il danno morale per l'equivalente di 60'000 franchi, meno 17'000 già pagati grazie a del denaro preso in prestito.