L'autore dell'accoltellamento che sabato ha ferito un ebreo ortodosso aveva giurato fedeltà allo Stato islamico le autorità zurighese giudicano l'episodio un “atto di terrorismo. “Uccidere quanti più ebrei possibile” in tutto il mondo: questa è la missione che un adolescente zurighese si è dato in un video trasmesso da un canale filo-Stato islamico e autenticato dalla polizia. Sabato sera a Zurigo il giovane è passato dalle parole ai fatti, ferendo con il coltello un ebreo ortodosso che usciva dalla sinagoga. Ricoverato in gravi condizioni, quest'ultimo dovrebbe comunque sopravvivere alle ferite ricevute.
L'aggressore è un cittadino tunisino di 15 anni che, secondo quanto riporta la “Weltwoche”, era stato naturalizzato nel 2011 e si è radicalizzato in Svizzera. Informazioni che gli investigatori non hanno confermato. Il loro compito ora è determinare se il giovane ha agito da solo o è membro di una rete.
"Per me si tratta di un attacco terroristico, perché qualcuno è stato accoltellato esclusivamente a causa della sua appartenenza religiosa", ha detto lunedì il consigliere di Stato di Zurigo Mario Fehr, responsabile per la sicurezza. Al suo fianco, il segretario della Federazione svizzera delle comunità ebraiche Jonathan Kreutner commenta a sua volta l'accaduto. "Il fatto che un membro della comunità sia stato quasi ucciso nel cuore di Zurigo è estremamente raro, non solo per la Svizzera, ma per tutta l'Europa", ha lamentato. Questo è esattamente ciò che temevamo dal 7 ottobre (data dell’attacco di Hamas a Israele) con l’aumento delle tendenze antisemite”.