L'Ospedale Universitario di Zurigo (USZ) questa estate ha introdotto, in tutta discrezione, un nuovo sistema di monitoraggio dei pazienti, basato sull'intelligenza artificiale e su telecamere installate sui soffitti delle stanze di degenza, come rivelato sabato dal Tages-Anzeiger. L'obiettivo dichiarato è prevenire le cadute e migliorare la sicurezza dei pazienti disorientati.
Il sistema, sviluppato dall'azienda danese Teton, analizza i movimenti dei pazienti in tempo reale utilizzando telecamere a 180 gradi. L'intelligenza artificiale rileva quindi se i pazienti si comportano normalmente o se, ad esempio, lasciano il letto. In caso di caduta o di una situazione rischiosa, viene attivato un allarme. Secondo l'USZ, le immagini vengono rese anonime al momento dell'acquisizione e non vengono memorizzati dati personali.
Il problema: l'ospedale ha implementato il sistema fornendo ai pazienti solo poche e brevi informazioni, il che è assolutamente inadeguato, secondo un professore di diritto presso l'Università di Scienze Applicate di Lucerna. Peggio ancora: non ha consultato il responsabile cantonale della protezione dei dati, un errore secondo il responsabile federale della protezione dei dati. L'ospedale contesta questa affermazione, sostenendo che non si tratta di videosorveglianza, poiché alla postazione infermieristica viene trasmesso solo un pittogramma stilizzato.
All'estero, le regole in materia di sorveglianza dei pazienti sono rigide. In Francia, le telecamere nelle stanze dei pazienti sono completamente vietate, anche per la prevenzione delle cadute. In Danimarca, la tecnologia è utilizzata in alcuni ospedali, mentre altrove la sua introduzione è stata sospesa a causa di preoccupazioni relative alla protezione dei dati, in particolare per quanto riguarda la quantità di dati raccolti e il rischio di fughe di informazioni.





