La Lega dei Ticinesi, con un comunicato stampa, si dice soddisfatta dell’approvazione odierna della Tredicesima AVS, accolta dai votanti sia in Ticino che a livello federale. “Come noto – si legge nel testo trasmesso ai media - la Lega si batte, praticamente dalla sua nascita, per il versamento di un sostegno finanziario agli anziani in difficoltà. Negli anni ha presentato varie proposte in questa direzione, anche a livello popolare”. Proposte che sono però state respinte a causa dell’opposizione della “partitocrazia, sinistra in primis”. Anche se l'oggetto approvato oggi è un aiuto “a innafiatoio” invece che mirato a determinate categorie in difficoltà la Lega l'ha sostenuta “in considerazione degli aumenti vertiginosi dei premi di cassa malati, delle bollette elettriche (ringraziamo anche la svolta verde ideologica) e dei prezzi in generale” e ritiene che la 13a AVS approvata oggi sia una compensazione al rincaro.
Per quanto riguarda il finanziamento della nuova prestazione il movimento di Via Monte Boglia sottolinea che si opporrà ad aumenti dell’IVA come pure dei contributi riscossi dai lavoratori e dai datori di lavoro e si batterà affinchè i fondi necessari a finanziare la 13a AVS vadano raccolti risparmiando sull’asilo, sulle prestazioni sociali agli stranieri, sugli aiuti all’estero, sui contributi all’UE ed all’Ucraina. “Tutti ambiti in cui il margine di manovra è assai ampio”. La Lega dei Ticinesi si dice inoltre soddisfatta anche della “prevedibile” bocciatura dell’iniziativa popolare PLR che chiedeva l’aumento dell’età pensionabile in una prima fase a 66 anni per tutti, con poi successivi adeguamenti automatici in base alla crescita della speranza di vita: “un modello che avrebbe sottratto in futuro il tema dell’età della pensione dal dibattito politico, legandolo tramite Costituzione ad un solo fattore (l’aumento della speranza di vita, appunto) e misconoscendo tutti gli altri”. A partire dalla situazione socioeconomica e del mercato del lavoro.
Per la Lega l'iniziativa dei giovani PLR “era particolarmente improponibile in Ticino vista la situazione sul mercato del lavoro del nostro Cantone, imputabile alla libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia, a seguito della quale chi perde l’impiego a 55 anni (o anche prima) ha scarsissime possibilità di trovarne un altro”. La Lega dei Ticinesi fa infine sapere che si batterà contro qualsiasi proposta che miri ad un aumento dell’età della pensione.