Sport, 22 febbraio 2024

FC Paradiso, il sogno continua

Quasi pronta la licenza per la B

PARADISO - Antonio Caggiano è un presidente felice. Il suo Paradiso, club che dirige con successo da 22 anni, è pronto a presentare la licenza per la Challenge League. Se il Chiasso dovesse dare il suo consenso a disputare le partite della squadra luganese al Riva IV, beh, allora il più sarebbe fatto. In attesa che anche la questione tribuna (da sistemare con il Comune di Collina d’Oro) sia regolata. Intanto oggi riparte il campionato di Prima Promotion e i Sannino boys sono attesi dalla difficile trasferta di Delémont. Di ciò e di tanto altro abbiamo parlato con il presidentissimo. 


Antonio: come ha trascorso la pausa fra il girone d’andata e quello di ritorno? 
È stato un dicembre interessante visto che il secondo posto ci ha dato molta energia; abbiamo iniziato quindi a cercare i giocatori giusti, la situazione giusta, l’organizzazione dei nostri allenamenti, che sono già ripatirti il 2 di gennaio: posso dire pertanto che la pausa è stata molto corta. 


A Paradiso si continua a sognare. Del resto, come dice un detto, “sognare non costa niente”. 
Sì a Paradiso si continua a sognare. Quattro anni fa durante la presentazione della squadra presso il Centro Planet Wellness, illustrai il Sogno Paradiso: come ho sempre detto il Sogno Paradiso non è rivolto solo alla nostra società ed al raggiungimento del risultato sportivo, ma è bensì più ampio e rappresenta tutto il Cantone. Infatti quattro anni fa poche squadre, ricordo il Paradiso ed il Taverne, militavano in Seconda interregionale, e poi più niente. Ecco, il mio sogno era quello che nell’arco di 3-4 anni altre squadre ticinesi potessero giocare in un campionato Oltre Gottardo. Senza peccare di presunzione devo dire che questo sogno si è avverato. Oggi abbiamo due squadre in Promotion League, due in Prima Classic e quattro in Seconda Èlite. Quindi otto squadre in campionati della Svizzera Interna. Questa rivalità o campanilismo tra le società ha portato anche molto fermento nel nostro “calcio minore”. Questo si vede anche nell’aumento del pubblico e nell’interesse tra la gente. L’unico neo restano le nostre infrastrutture, che vengono umiliate da quelle delle squadre della Svizzera interna. 


Com’è andata la preparazione?
La preparazione l’abbiamo volutamente fatta in casa. Abbiamo voluto rimanere il più vicino possibile al nostro centro ed alla nostra gente. 


La squadra, secondo il suo giudizio, è pronta? Il mercato è stato fruttuoso? 
Fino a qualche anno fa tutta la nostra squadra era composta da giocatori non professionisti, i quali durante il giorno svolgevano la loro professione, e poi alla sera seguivano le direttive di Mister Sannino. Quest’anno per forza di cose ci siamo trovati di fronte ad un bivio, ed abbiamo dovuto scegliere tra il calcio professionistico e quello dilettantistico. La scelta è stata per alcuni versi difficile visto che ci siamo dovuti separare da giocatori importanti come gioco e fondamentali dal punto di vista umano. La squadra però è pronta e molto carica, ha voglia di dimostrare tutto il suo valore e gli acquisti che abbiamo fatto sono stati voluti e mirati per raggiungere il nostroobiettivo.


L’obiettivo è sempre quello? E cioè la promozione in Challenge League?
A dire il vero, il nostro obiettivo non è mai stata la Challenge League. Ricordiamo che questo è il nostro primo anno in Promotion. Il girone d’andata ha riservato delle belle sorprese e ci ha visto concludere l’anno a soli 3 punti dall’Etoile Carouge. Questo ci ha dato molta carica e molta consapevolezza nei nostri mezzi ed è chiaro che ora faremo di tutto per poter recuperare questi punti di distacco tra noi e la prima in classifica, per raggiungere un obiettivo clamoroso, spettacolare ed impensabile per una società di paese come la nostra. 


Mister Sannino è sempre più sulla tolda di comando. Prima o poi ve lo porteranno via. Per il futuro ha già parlato con il tecnico italiano? 
Sicuramente Sannino è un valore aggiunto per la nostra società. Ha portato quella professionalità che nessun allenatore a questi livelli poteva portare. In questo momento non c’è bisogno di parlare con lui, visto che ha un contratto in essere e vincolante fino al 2027. Chiaramente il know-how e background del nostro allenatore è importante ed è altrettanto chiaro che lusinghe da parte di altri Club si iniziano a sentire; mi stupirei se non fosse così.


La questione stadio: il comune di Collina d’Oro non vi sta certo aiutando. Cosa succederà? 
La questione sta cominciando ad essere fastidiosa, nonostante io sia molto fiducioso che nelle prossime settimane si possa risolvere. In questi tre anni la nostra società ha fatto due promozioni, e le esigenze del club e dell’ASF sono cambiate. In corso d’opera abbiamo dovuto modificare la struttura. Questa modifica ha toccato solo una parte della tribuna, la quale effettivamente è in attesa di un’autorizzazione. Dove noi siamo rimasti completamente spiazzati e senza parole è stato nel fermo di tutto il cantiere. Io mi auguro che il buon senso da parte del Comune di Collina d’Oro possa portarlo a rivalutare questo fermo e sbloccarlo al più presto. Vorrei riprendere le parole della Direttrice del DECS quando settimana scorsa ha affermato che una delle priorità del nostro Cantone è proprio quella dell’ammodernamento delle infrastrutture sportive, visto che lo sport per i nostri giovani significa promozione non solo dell’aspetto fisico ma anche della salute mentale, messa a dura prova soprattutto nel post pandemia. Questa struttura infatti non serve solo alla prima squadra ma anche e soprattutto ai giovani del raggruppamento Insema, che coinvolge circa 350 ragazze e ragazzi dai 6 ai 18 anni, provenienti dalle squadre di Paradiso, Carona, Melide, Ceresio e - anche - Collina d’Oro.


Un giorno lei definì il suo club come il Chievo Verona. Ne è sempre convinto? 
Sono convinto che il Paradiso potrebbe essere una buona spalla per l’FC Lugano in un eventuale Challenge League. Mi auguro di riuscire a discutere concretamente questa possibile collaborazione prossimamente con i responsabili del club bianconero. 


Se arrivasse la promozione cosa farebbe Caggiano? Ha già pronto un piano? 
Noi stiamo lavorando duramente per strutturare la società; il nostro impegno quotidiano ci ha portato ad allestire al 70% la documentazione per ottenere la licenza di Challenge League. Settimana scorsa abbiamo avuto un incontro con il sindaco di Chiasso Arrigoni e il Capo Dicastero Sport Lurati per richiedere l’utilizzo dello stadio Riva IV. L’incontro è andato molto bene, ci sono le premesse per poter collaborare. Resta inteso che l’ultima parola è del FC Chiasso detentore di una concessione da parte del Municipio. Spero che nel corso del mese di marzo possa arrivare una risposta positiva ed ufficiale per poter così completare la documentazione per la licenza.


Si dia un voto, senza remore e senza eccessi di modestia.
Il voto è per tutti i 22 anni di presidenza, ed è in funzione al risultato. Penso che nessuno si sarebbe immaginato un FC Paradiso in Promotion League, Quindi mi dò un bel 9. 


Presidente, per chiudere: come farà a conciliare politica, calcio e lavoro nei prossimi mesi? 
Bene o male come ho sempre fatto; alzandomi alle 5 del mattino ed andando a letto alle 11 di sera; un po’ come fanno tutti.

RED.

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