Forse avrebbero fatto meglio a non coinvolgere la giustizia, due friborghesi che sono entrambi stati condannati per un litigio avvenuto la scorsa estate. Nel cuore della notte, il 16 luglio, un uomo di 32 anni si è recato dal suo padrone di casa, con la ferma intenzione di dirgliene quattro. È accusato in particolare di aver definito l'altro “piccola mer*a”, “figlio di putta*a” e “stron*o”. Inoltre, ha anche minacciato di ucciderlo e di danneggiare il suo veicolo. "Infine, ha danneggiato il piano cottura in vetroceramica e la porta d'ingresso del padrone di casa dandogli un pugno", precisa l'ordinanza penale, ripresa da “20 minutes”. L'inquilino, che aveva già una fedina penale sporca, a causa di questi insulti è stato condannato a una pena pecuniaria di 30 aliquote giornaliere a 30 franchi, pari a 900 franchi.
Quanto al suo avversario, un uomo di 37 anni, non se l'è passata meglio, anzi. Infatti, ad un certo punto della discussione, ha minacciato il suo inquilino tenendo in mano una bottiglia e dicendogli: "voglio spaccartela in testa", precisa il Pubblico Ministero. Ma non è tutto, nella sua abitazione la polizia ha trovato anche un'intera collezione di armi, che non erano conservate in un luogo sicuro e che non erano state registrate.
La polizia è così riuscita a mettere le mani su una pistola long rifle (LR) calibro 22, due fucili a lunga gittata dell'esercito svizzero (K11 e K31), due fucili da caccia calibro 22 LR, un fucile archibugio, un fucile a pallini e due baionette. Per questo è stato condannato al pagamento di una pena pecuniaria di 15 aliquote giornaliere a 120 franchi al giorno, pena sospesa, oltre a pagare una multa di 1'000 franchi.