In effetti la STT Lugano nasce con il nome di Ping Pong Club Lugano nel maggio 1950 per merito di un gruppo di amici capeggiato da Walter Beenen. Si trattava di tempi eroici quando, non avendo una palestra a disposizione, i giocatori della società si dovevano adattare a giocare girando in diversi luoghi: presso il bar Morenzoni fino al Circolo Ricreativo italiano passando dal bar Torri al salone Cosmo di Massagno, al bar Minerva di Loreto, alla Pergola ed alla sala Gigantos. Insomma situazioni davvero disagevoli! Oggi i membri della STTL sono circa 140, di cui una ottantina come giocatori attivi. Il settore agonistico annovera 2 squadre in Lega Nazionale e 7 a livello regionale dalla I fino alla IV divisione. Queste squadre sono composte da ragazzi di 10 anni fino ad adulti di 50 e oltre, a dimostrare come sia possibile giocare a buoni livelli a qualsiasi età. Un bel movimento.
In Ticino siete stati i primi.
In pratica i soci fondatori . Attualmente a livello cantonale sono attive 6 società (Riva San Vitale, Lugano, il raggruppamento Alto Vedeggio, Bellinzona, Tenero e Locarno) con all’incirca 130 giocatori tesserati e altrettanti non tesserati.
Il vostro club funge da traino, vero?
Indubbiamente la nostra società è quella che si distingue maggiormente a livello cantonale, grazie alla presenza della sua prima squadra in Lega Nazionale A, fresca campione svizzera, ad una seconda in LNC e poi diverse squadre a livello regionale che attualmente stanno lottando per i primi posti nei diversi campionati regionali. A seguire abbiamo poi le due società del Locarnese, in particolare Tenero e infine la emergente società del Bellinzona che gareggia in LNC e quest’anno ha allestito una formazione che punta ad essere promossa fra i cadetti.
La vostra società è una delle più forti in campo nazionale. Come siete arrivati al titolo?
Il titolo di campioni svizzeri del 2023 è il risultato di un lungo percorso sportivo iniziato una dozzina di anni fa con la seconda promozione in LNA della storia della nostra società. A quel punto la società, anche per valorizzare i nostri giovani, decise di ingaggiare Simone Spinicchia, a suo tempo top 5 in Italia, quale giocatore- allenatore attorno al quale formare una squadra che potesse competere a livello nazionale. In seguito nel 2012 fu possibile ingaggiare anche Csaba Molnar un ex-nazionale ungherese, trasferitosi in Ticino per motivi professionali. Attorno a questi due giocatori di alto livello internazionale la nostra società ha fatto esordire diversi nostri giovani, quali Gianni Marletta, Alessandro Bignasca, Nicola Guidicelli, Filippo Margoler, Stefan Lazic e Guglielmo Pinzoni. Grazie a questa solida ossatura la STTL ha potuto affermarsi costantemente a livello svizzero.
Il vostro club funge da traino, vero?
Indubbiamente la nostra società è quella che si distingue maggiormente a livello cantonale, grazie alla presenza della sua prima squadra in Lega Nazionale A, fresca campione svizzera, ad una seconda in LNC e poi diverse squadre a livello regionale che attualmente stanno lottando per i primi posti nei diversi campionati regionali. A seguire abbiamo poi le due società del Locarnese, in particolare Tenero e infine la emergente società del Bellinzona che gareggia in LNC e quest’anno ha allestito una formazione che punta ad essere promossa fra i cadetti.
La vostra società è una delle più forti in campo nazionale. Come siete arrivati al titolo?
Il titolo di campioni svizzeri del 2023 è il risultato di un lungo percorso sportivo iniziato una dozzina di anni fa con la seconda promozione in LNA della storia della nostra società. A quel punto la società, anche per valorizzare i nostri giovani, decise di ingaggiare Simone Spinicchia, a suo tempo top 5 in Italia, quale giocatore- allenatore attorno al quale formare una squadra che potesse competere a livello nazionale. In seguito nel 2012 fu possibile ingaggiare anche Csaba Molnar un ex-nazionale ungherese, trasferitosi in Ticino per motivi professionali. Attorno a questi due giocatori di alto livello internazionale la nostra società ha fatto esordire diversi nostri giovani, quali Gianni Marletta, Alessandro Bignasca, Nicola Guidicelli, Filippo Margoler, Stefan Lazic e Guglielmo Pinzoni. Grazie a questa solida ossatura la STTL ha potuto affermarsi costantemente a livello svizzero.
La vostra squadra ha annoverato e annovera degli ottimi tennisti.
L’apertura a livello internazionale alle doppie licenze (la possibilità di giocare nella stessa stagione in due campionati nazionali diversi) ci ha permesso di rafforzare la squadra con due giocatori italiani di grande livello, il solido e concreto Paolo Bisi e il giovanissimo ma già molto forte Tommaso Giovannetti, entrambi top 10 in Italia. A questi si è aggiunto anche il russo Over 50 Dimitri Bobrov e così insieme alle due colonne portanti Spinicchia e Molnar, la nostra formazione non ha più avuto punti deboli risultando molto compatta ed omogenea e ha potuto dominare l’ultima stagione conclusa senza sconfitte e conquistare la tiratissima vittoria nella finale a Ginevra contro il ZZ Lancy ottenuta ai punti, in quanto dopo 10 incontri, partite e set erano in perfetta parità! Vorrei poi sottolineare che a livello femminile anche la nostra Barbara Ruggio è diventata vice-campione svizzera con la squadra femminile del Neuhausen!
In Svizzera come va il tennis da tavolo?
Pur essendo uno sport considerato minore, il tennis tavolo ha un seguito importante nel nostro paese e al momento attuale vi è grande fermento a livello nazionale e soprattutto a livello giovanile diversi atleti svizzeri si stanno distinguendo a livello europeo grazie alla partecipazione a diversi tornei continentali. Anche a livello femminile abbiamo alcune ragazze che sono riuscite a raggiungere livelli di eccellenza e inserirsi nella top 16 europea.
Una società come la vostra quanto può costare e come si finanzia?
Il budget annuale di una società come la nostra, quasi completamente basata sul volontariato, è piuttosto modesto e si aggira attorno ai 500 franchi annui per socio iscritto. Le principali fonti di finanziamento sono due: le quote sociali che ogni membro versa e che rappresentano circa il 50% degli introiti. Gli sponsor istituzionali, come la Città di Lugano che tramite il Dicastero Sport sostiene il movimento giovanile oppure l’AIL che sponsorizza la prima squadra rappresentano poi la maggior parte delle entrate. Risulta invece difficile per una società attiva in una disciplina al momento poco mediatica trovare sponsor privati disposti ad investire negli sport di seconda fascia.
A.M.