Alcuni momenti bui il nostro Movimento li ha già vissuti, ad esempio con le elezioni federali del 2003, quando furono persi circa dieci punti percentuali e uno dei due seggi al Parlamento federale. Questa crisi, però, fu passeggera e il popolo leghista tornò presto a lottare più forte che mai, tant’è che con le elezioni del 2011 la Lega riconquistò il secondo seggio a Berna mantenendolo fino al 2019. Ora dopo la sconfitta di aprile 2023, al pranzo popolare di Pregassona, ho toccato con mano lo spirito del popolo leghista che è ferito ed amareggiato, ma che vuole ancora lottare. Non si vogliono dimenticare 30 anni di storia che hanno segnato la politica di questo paese. Non si vuole mollare proprio ora tenendo soprattutto conto dei valori in gioco e dell'effettiva possibilità di riprendere un seggio a favore dell'area di destra. Le questioni in gioco sono troppo importanti per il futuro del Ticino e della Svizzera.
Non va inoltre dimenticato che la Lega dei Ticinesi nasce con la volontà di far partecipare alla politica tutte quelle persone che altrimenti non ne avrebbero la possibilità, in quanto i grandi partiti storici sono piuttosto ermetici nelle loro strategie di pianificazione delle carriere politiche. Partecipare al nostro Movimento vuol dire innalzare una voce diversa, una voce che ha un connotato prettamente locale che, in primis, vuole salvaguardare gli interessi delle ticinesi e dei ticinesi.
È su questo ulteriore slancio che il nostro Movimento vuole ritornare ad essere rappresentato con due seggi a Berna. Questo per combattere a favore della neutralità, contro le lobby delle cassa malati e contro l'immigrazione senza controllo.





