Ma partiamo dai sottocenerini, che non vincevano più due partite di fila dallo scorso 19 settembre (successi contro Friborgo e Ajoie): contro il Langnau hanno saputo confermare i progressi della sera precedente ed hanno inflitto agli avversari una sonora e pesantissima sconfitta: 8-0! Non ricordiamo uno score così ampio a favore dei bianconeri; è dalla notte dei tempi, durante l’era Slettvoll, che non si
imponevano in modo così eclatante. Ma tant’è: la squadra di Luca Gianinazzi, probabilmente sorpreso dall’entità del risultato visto e considerato che il Langnau aveva vinto tre delle ultime quattro partite, ha dato una bella dimostrazione di solidità e di concretezza, ad immagine del portiere Schlegel, bravissimo nelle prime fasi del confronto, e della sua prima linea d’attacco, con Carr (un gol), Thürkauf e Joly (doppietta) davvero ispiratissimi.
A proposito: il numero 88 sembra davvero rinato, così come Granlund, che ha siglato un rete. Nella serata in cui ha messo in scena un’autentica prova di forza, il Lugano può ritenersi soddisfatissimo anche per la prima rete in National League siglata da Cjunskis, già ammirato per grinta e tecnica contro il Berna. Questa vittoria non deve però esaltare troppo il clan luganese: nel passato abbiamo visto come basta poco per passare dall’altare alla polvere. La parola d’ordine ora è: continuità! Già a Bienne venerdì prossimo ne sapremo qualcosa. Certo che quei quattro gol in sei minuti segnati al Langnau ad inizio ripresa lasciano ben sperare.
Alla Gottardo Arena è andata invece in scena la grande rimonta dei leventinesi. Sotto di due reti ad inizio tempo finale, hanno tirato fuori agli attributi e sono riusciti a ribaltare lo Zurigo, compagine che sembrava poter controllare il doppio vantaggio. E così negli ultimi 180 secondi l’Ambrì ha saputo reagire, riducendo il disavanzo con Spacek al 57'17 in power play. Lo stesso giocatore ha poi mandato tutti all’overtime con una rete siglata a soli 4 secondi dalla sirena finale.
Ci ha quindi pensato lo “specialista” Heed a mettere kappaò lo Zurigo, per la gioia dei quasi settemila spettatori accorsi alla pista. Gara divertente, sin dalle prime battute. Vittoria certamente meritata.
MDD
A proposito: il numero 88 sembra davvero rinato, così come Granlund, che ha siglato un rete. Nella serata in cui ha messo in scena un’autentica prova di forza, il Lugano può ritenersi soddisfatissimo anche per la prima rete in National League siglata da Cjunskis, già ammirato per grinta e tecnica contro il Berna. Questa vittoria non deve però esaltare troppo il clan luganese: nel passato abbiamo visto come basta poco per passare dall’altare alla polvere. La parola d’ordine ora è: continuità! Già a Bienne venerdì prossimo ne sapremo qualcosa. Certo che quei quattro gol in sei minuti segnati al Langnau ad inizio ripresa lasciano ben sperare.
Alla Gottardo Arena è andata invece in scena la grande rimonta dei leventinesi. Sotto di due reti ad inizio tempo finale, hanno tirato fuori agli attributi e sono riusciti a ribaltare lo Zurigo, compagine che sembrava poter controllare il doppio vantaggio. E così negli ultimi 180 secondi l’Ambrì ha saputo reagire, riducendo il disavanzo con Spacek al 57'17 in power play. Lo stesso giocatore ha poi mandato tutti all’overtime con una rete siglata a soli 4 secondi dalla sirena finale.
Ci ha quindi pensato lo “specialista” Heed a mettere kappaò lo Zurigo, per la gioia dei quasi settemila spettatori accorsi alla pista. Gara divertente, sin dalle prime battute. Vittoria certamente meritata.
MDD