Il Politecnico di Zurigo (ETHZ) ha scoperto una falla nel sistema di Smartvote, un sito popolare che dovrebbe aiutare gli elettori a scegliere il “miglior” candidato durante un'elezione. Secondo uno studio pubblicato giovedì dal Tages-Anzeiger un politico potrebbe essere consigliato maggiormente agli elettori ottimizzando le risposte al questionario. Poiché il programma raccomanda i candidati in base alla somiglianza delle loro risposte con gli elettori, sarebbe possibile per un politico selezionare caselle che gli permetterebbero di trovarsi più spesso in cima alle liste di raccomandazioni, indipendentemente dalle sue opinioni.
Da un test effettuato nel Canton Zurigo con un candidato virtuale è emerso che quest’ultimo avrebbe chiaramente conquistato più spesso il favore degli utenti nel 2019, semplicemente scegliendo le risposte più popolari. Le idee di questo falso politico corrispondevano alle idee degli utenti del 70%, mentre il candidato reale più popolare ha raggiunto il 40%.
Secondo i ricercatori zurighesi, questa ottimizzazione non è realistica nella pratica perché rivelerebbe forti contraddizioni tra i candidati, ed è probabile che gli elettori le noterebbero rapidamente. D’altro canto è anche possibile gettare una rete di opinioni più ampia, semplicemente evitando valutazioni estreme.
Rispondendo “piuttosto sì” o “piuttosto no” invece che chiaramente “sì” o “no”, i candidati Verdi liberali sarebbero stati 2,7 volte più raccomandati alle elezioni del 2019 a Zurigo di quanto non lo sono stati in realtà. Il Partito del Lavoro avrebbe addirittura aumentato di quasi otto volte le sue possibilità di essere raccomandato se avesse avuto opinioni meno nette.
E secondo i ricercatori, moderare la propria opinione su sole dieci domande permette già di guadagnare cinque punti percentuali. L'articolo del quotidiano tedesco non menziona tuttavia esempi di candidati o partiti che avrebbero approfittato di questa scappatoia per meglio profilarsi sulla piattaforma.