Opinioni, 02 ottobre 2023

Prestazioni complementari: fare retromarcia sulle restituzioni

Dal 1° gennaio 2021 c’è un’importante novità sul fronte delle prestazioni complementari (PC) all’AVS e all’AI. E’ infatti entrata in vigore la riforma delle PC, la quale prevede, tra l’altro, l’obbligo di restituzione (anche per le prestazioni ottenute legittimamente).

In base alla nuova regola, le prestazioni complementari versate dopo il 1° gennaio 2021 devono essere restituite dopo il decesso del beneficiario, attingendo alla sua eredità.
L’obbligo di restituzione riguarda le prestazioni riscosse nei dieci anni precedenti la dipartita. Per le coppie sposate la restituzione scatta dopo la morte dell’altro coniuge. È prevista una franchigia di 40’000 franchi sulla massa ereditaria. Se la sostanza lasciata in eredità è inferiore a questo importo, il dovere di restituzione decade.

Vendere la casetta

Le cifre fanno presto a lievitare. Se, ad esempio, una coppia ha ricevuto anche “solo” 1000 franchi al mese di prestazione complementare, in 10 anni fanno 120mila franchi; tolta la franchigia di 40mila ne restano 80mila da restituire; ammesso che ci sia un’eredità (senza eredità non c’è neanche obbligo di restituzione). Se poi la PC serve a coprire i costi del soggiorno in casa anziani, il conto prende rapidamente l’ascensore!

Ora, i beneficiari di PC che lasciano un’eredità superiore ai 40mila franchi non sono la regola. Ad essere toccati dall’obbligo di restituzione sono principalmente i proprietari di una casetta, qualora abbiano ricevuto una rendita complementare (in genere piccola) ma anche una PC cosiddetta “sporca”: ovvero che non prevede un versamento monetario ma la copertura di determinate prestazioni. Da capire – ulteriore elemento di incertezza - in questo caso come viene calcolata la cifra da rifondere allo Stato.

Il risultato è che i figli, per far fronte al dovere di restituzione, rischiano di vedersi costretti a vendere la casetta ereditata dai genitori. Tempo un anno, comunicano da Bellinzona. Dal punto di vista teorico, la nuova regola ha una sua logica: la PC serve a garantire il sostentamento dell’anziano (o dell’invalido) e non a permettergli di lasciare beni agli eredi. Tuttavia, qui si sta andando a stringere i panni
addosso ai nostri anziani che hanno poco (altrimenti non riceverebbero la PC) con una misura che, per dirla con un eufemismo, denota una certa dose di piccineria. Soprattutto pensando che gli anziani sono i più colpiti dall’impennata del costo della vita – dovuta in buona parte alla “svolta verde” ideologica che fa lievitare i prezzi - dal momento che non hanno la possibilità di aumentare le proprie entrate, ad esempio lavorando di più. Se poi si pensa che per gli asilanti nel 2023 la sola Confederazione spenderà oltre 4 miliardi di franchi, però poi pretende di risparmiare sulle prestazioni complementari…

Sempre più rinunce

La nuova regola è in vigore da poco. Non è quindi possibile stilare bilanci. Ma chiunque è in grado di intuirne l’effetto deterrente. Ci sono già vari studi a livello svizzero secondo cui molti anziani rinuncerebbero a chiedere la PC: o perché non sanno che potrebbero averne diritto, o (più verosimilmente) per vergogna. Adesso si aggiungono anche le rinunce per paura – giustificata o meno, poco importa – di inguaiare i figli dopo il decesso.

Il risultato, scontato, sarà un aumento degli anziani svizzeri che vivono sotto la soglia di povertà. In particolare tra i proprietari di una casetta o appartamento. Che sono poi quelli già oggi messi peggio.

E’ dunque facile prevedere che l’obbligo di restituzione avrà conseguenze sociali negative sottoforma – appunto - di un incremento delle rinunce alla PC.

Ed inoltre, non sta né in cielo né in terra che l’ente pubblico chieda agli anziani (ai loro eredi) la restituzione di aiuti sociali concessi a giusto titolo (ovviamente chi ha ricevuto rendite truffando lo Stato è già ora tenuto a rifonderle e ad affrontare le conseguenze del caso) quando poi mantiene decine di migliaia di migranti economici di ogni ordine e grado. E va da sé senza chiedere indietro niente.

Di conseguenza, è buona cosa che l’obbligo di restituzione di recente introdotto venga stralciato, prima che faccia troppi danni. Chi scrive lo ha chiesto nei giorni scorsi tramite iniziativa parlamentare a Berna.


Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi


Guarda anche 

"Contro il traffico parassitario dei frontalieri si deve poter chiudere le strade cantonali"

I Cantoni colpiti dal traffico parassitario causato dai lavoratori frontalieri dovrebbero potere emanare divieti temporanei di circolazione per il traffico parassitario. ...
08.05.2025
Svizzera

"Contingenti per migranti provenienti da Paesi con alti tassi di criminalità"

Una mozione presentata dal Consigliere nazionale Lorenzo Quadri chiede di introdurre contingenti per l’accoglienza di migranti in base alla provenienza da Paesi i c...
08.05.2025
Svizzera

"Un Fondo Sovrano Svizzero a sostegno delle infrastrutture e dell’economia nazionale"

La Svizzera deve dotarsi di un fondo sovrano. Ne è convinto il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri, che ha presentato al Consiglio federale una mozione in questo ...
07.05.2025
Svizzera

La Svizzera smantella la propria dogana, mentre il mondo prepara nuovi dazi: trasparenza sulle disposizioni esecutive, rischi sistemici ed equità nel sistema doganale

La riforma della legge doganale svizzera, unita alla digitalizzazione tramite il programma DaziT, comporta profondi cambiamenti nel sistema di imposizione doganale. La le...
06.05.2025
Svizzera

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto