L'UE vuole che la Svizzera intervenga in diversi ambiti politici, stando a un rapporto non ancora pubblicato della Commissione per gli affari esteri dell'UE di cui l'emittente SRF ha potuto prendere visione. Nel rapporto si parla ad esempio dell’atteggiamento della Confederazione nei confronti della guerra in Ucraina, ambito in cui la Svizzera dovrebbe fare di più, in particolare per quanto riguarda confiscare fondi russi.
Si constata inoltre con rammarico che la Svizzera blocca la consegna di armi all’Ucraina. "Tutti i paesi in cui vengono prodotte munizioni sono invitati a essere creativi su come questa legittima e necessaria difesa nazionale possa essere nuovamente sostenuta nel senso dei valori rappresentati dall'Europa", scrive Lukas Mandl, responsabile del rapporto e eurodeputato austriaco e membro del Partito popolare europeo.
Un altro aspetto non meno importante riguarda il riconoscimento da parte della Svizzera della Corte di giustizia europea, nell'ambito di accordi specifici, pacchetti di accordi o accordi quadro con l'UE. "Ciò deve essere coerente con il fatto che la Corte di giustizia europea, che in primo luogo rende possibile il mercato interno, viene ovviamente riconosciuta."
Il rapporto affronta anche il mandato negoziale tra l’UE e la Svizzera, che scadrà dopo cinque anni. L’accordo quadro tra la Confederazione degli Stati e la Confederazione era stato precedentemente sciolto unilateralmente dal Consiglio federale nonostante sette anni di trattative. Questo vuole essere un invito a negoziare e ottenere risultati in tempi ragionevoli. Il Parlamento europeo dovrebbe approvare il rapporto in autunno.