HAMILTON (Nuova Zelanda) – Da Dunedin, sede del ritiro e della prima partita mondiale, ad Hamilton. Dalla South Island alla North Island. In mezzo un viaggio di 980 km che porta con sé la grande occasione di centrare il primo obiettivo mondiale nel minor tempo possibile. Ebbene sì, la Svizzera del calcio femminile, dopo l’esordio vincente contro le Filippine, oggi testerà le proprie velleità contro la temibile Norvegia e lo farà ad Hamilton, sotto le volte del Waikato Stadium e, per qualificarsi agli ottavi, dovrà mettere in campo tutte le sue qualità.
Non sarà facile: le norvegesi erano le favorite del Girone A ma, contro ogni pronostico, hanno fallito il loro esordio cadendo per 0-1 contro le padroni di casa neozelandesi (che hanno anche sbagliato un rigore nel finale del match) e ora si trovano con l’acqua alla gola: perdere significherebbe salutare la competizione iridata.
Ecco anche perché non sarà una passeggiata per Ramona Bachmann e compagne, ma la Svizzera negli ultimi anni è cresciuta tanto, ha acquisito coraggio, convinzione e maturità e sarà in grado di mettere in campo tutte le sue armi, partendo proprio dalla Bachmann, passando per la Crnogorcevic fino ad arrivare alla Lehmann e alla Thalmann.
L’appuntamento è fissato alle 10 di questa mattina. Ancora poche ore e capiremo se la Svizzera si qualificherà già per gli ottavi di finale, o dovrà attendere poi l’ultima sfida, quella contro la Nuova Zelanda padrona di casa per fare i conti e conoscere il proprio destino.