Sport, 14 luglio 2023

“Siamo partiti in ritardo ma siamo tutti motivatissimi”

Parla con Nicola Pini, direttore sportivo dei “neonati” Bellinzona Rockets

BELLINZONA - Qualche giorno di riposo in Puglia per tirare un po’ il fiato e poi via, a mille all’ora, per concretizzare gli ultimi aspetti del progetto Bellinzona Rockets, la nuova entità hockeistica ticinese che sostituisce i Ticino Rockets. Parlare di nuova entità sembra paradossale, visto che i GDT Bellinzona, che forniscono struttura, base societaria e squadra, hanno una lunga storia alle loro spalle (il primo club fu fondato nel 1937, i GDT nel 1972), storia della quale da alcuni anni fa parte Nicola Pini, direttore sportivo del club che dal prossimo mese di settembre parteciperà alla Swiss League (l’ex Lega Nazionale B). Per la squadra della Capitale è la prima volta in assoluto da quando esiste. “Siamo partiti un po' in ritardo ma siamo tutti motivatissimi. Non vogliamo sfigurare e per questo motivo stiamo cercando di allestire una rosa che possa lottare contro chiunque. Non è facile, perché molti giocatori che erano liberi al termine della scorsa stagione, si sono già accasati”, ci ha detto Nicola, che abbiamo raggiunto nei giorni scorsi per parlare di questa nuova avventura. 


Partiamo allora dal nuovo presidente Matteo Mozzini.
Matteo è figlio di Fernando, un personaggio che ha dato moltissimo ai GdT Bellinzona. Una scelta migliore non ci poteva essere. Con lui diamo un’impronta bellinzonese al rilancio del progetto. Siamo contenti che sia con noi. Ci darà certamente una mano importante. È un dirigente che conosce bene la nostra realtà. Nei rapporti con le autorità, inoltre, sarà molto prezioso.


Bellinzona Rockets: nome suggestivo.
C’è lo spirito GDT dietro a questo nuovo progetto. Una realtà che può contare su 17 squadre, 300 bambini, 50 volontari ed un gruppo di una trentina di allenatori. La base è ottima, abbiamo la tradizione alle nostre spalle e questo è un ottimo punto di partenza. A Biasca, al momento di partire, tutto ciò mancava.


Ora però bisogna pedalare: il tempo stringe.
Ci mancano ancora alcuni tasselli. Altri li abbiamo sistemati, aspettiamo i prossimi giorni per comunicare le nostre ultime scelte… 


Il nuovo allenatore sarà Raffaele Sannitz?
L’ex bianconero è in pole position, anche se per il momento siamo ancora a livello di trattativa. Abbiamo puntato su di lui per dare una impronta ticinese al nostro progetto, una questione d’identità insomma. L’esperienza maturata ad Ambrì lo scorso anno non potrà che far bene a Raffaele. E poi al suo fianco avrebbe Diego Scandella, una vecchia conoscenza dell’hockey nostrano. Il tecnico italo-canadese porta conoscenza e competenza. In questo periodo sta lavorando tantissimo per il club. A tutti i livelli. Una pedina fondamentale, ne avevamo bisogno.


Il pubblico è stato un po’ il cruccio dei Ticino Rockets. A Bellinzona però ci dovrebbe essere un’inversione di tendenza.
A Biasca le affluenze erano scarsissime. Ma nella Capitale le cose cambieranno. Ne sono convinto. C’è uno zoccolo duro di 500 spettatori. Contiamo di migliorare questo numero. Abbiamo una società alle spalle che ha un maggior potenziale rispetto al club della Riviera. E poi abbiamo 300 ragazzi del settore giovanile che portano alla pista tanti genitori e che sono coinvolti in società. Contiamo anche su di loro per avere più pubblico allo stadio. E anche noi faremo il possibile per incentivare la gente”.


Per il momento i Bellinzona Rockets hanno due azionisti: GdT appunto e Ambrì Piotta.
Abbiamo parlato anche con Langnau e Lugano ma la situazione non si è ancora sbloccata positivamente. Di sicuro noi vogliamo dare un’identità ticinese al nostro progetto e puntare sui nostri giovani. Siamo un club di formatori e tale resteremo. La Swiss League? Il suo futuro è a rischio. Mancano fondi e sono poche le squadre che possono permettersi di spendere. Alla fine diventerà una lega di formazione. Credo che la strada sarà quella.

A.M.

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