Bedretto: “Ho sempre abitato a Mendrisio, i miei pure. Ma siamo originari della Val Bedretto. Gente tosta, indomita, insomma. Nel Magnifico Borgo mi sono poi costruito una famiglia ed una professione nell’ambito bancario che mi da tante soddisfazioni. Senza contare che sono allenatore del Mendrisio”.
Attaccamento: “Sono molto orgoglioso di guidare la squadra del mio comune. Qui ho iniziato a tirare i primi calci, per l’esattezza nella scuola calcio. Ora sono il coach della prima squadra, ne sono fiero”.
Esperienze: “Ho giocato ed allenato anche a Rancate, e prima di approdare sulla panchina del Mendrisio lo scorso anno, ho conosciuto le difficoltà del calcio regionale; un calcio che non ti regala niente. Una tappa importante per maturare”
Giocatore: “Ho militato in diverse squadre. Maroggia, Rancate appunto, Paradiso, Malcantone e Castello. Ed ho trovato dirigenti competenti e focosi come Cio Monti (Malcantone) e Antonio Caggiano (Paradiso), tutta gente che ama profondamente questo sport”.
Mentore: “Direi Rudi Vanoli, già tecnico del Mendrisio. Una persona molto diretta e un allenatore molto preparato. In generale posso dire di avere rubato il mestiere a diversi tecnici. Un’importante scuola. Credo che in Ticino ci siano molti allenatori preparati”.
Campionato: “Zugo e Collina d’Oro erano certamente le squadre favorite alla promozione. Hanno importanti budget e parecchia ambizione. Ma noi siamo stati più bravi, ci ha abbiamo sempre creduto e non abbiamo mai fatto programmi a lungo termine. Insomma: abbiamo vissuto, bene, alla giornata”.
Silvio Reclari: “È il mio vice, ma soprattuto un amico. Lo conosco da quando siamo piccoli. Quando gli ho chiesto di allenare insieme a me, era felice e mi ha detto subito di sì. Personaggi come lui fanno solo bene al calcio”.
Alessandro Martinelli: “Un vero amico, forse il migliore. Un elemento che ha portato un grande esperienza nel nostro gruppo e si è rivelato una pedina fondamentale. Del resto uno che ha giocato a Palermo, in contesto calcistico particolare, non poteva che regalarci tanta qualità e tanta energia”.
Una famiglia: “Il Mendrisio è, come si dice, una grande famiglia, in cui tutti si sentono bene. Giocatori,allenatori e dirigenti. Da noi l’ambiente è speciale e coloro che arrivano da fuori ne vengono contagiati”.
Il presidente: “Sebastiano Pellegrini è un ottimo dirigente. Uno che da tutto per il club e che è molto vicino allo staff e ai giocatori. È anche grazie a lui se il Mendrisio ha riacquistato credibilità e solidità. La sua ferma volontà di voler riportare la squadra in Prima Classic a quattro anni dall’inopinata relegazione in Seconda Elite è stata decisiva”.
Coppa Svizzera: “Il prossimo 24 e 25 giugno saremo impegnati nel match di qualificazione al tabellone del più importante torneo ad eliminazione diretta del nostro paese. Ci teniamo naturalmente a fare bella figura. Sarebbe assai stimolante affrontare in seguito una grande squadra di Super League…”.
Il futuro: “Non ci pensiamo. Per il momento vogliamo goderci questa splendida promozione. Del prossimo campionato ci occuperemo più avanti. Di certo vogliamo essere competitivi”.
Croci Torti: “Mattia è stato molto gentile: il giorno in cui siamo stati matematicamente promossi mi ha inviato un sms di congratulazioni. Il tecnico del Lugano è un personaggio incredibile: il suo entusiasmo e la sua passione sono contagianti”.
Nicola Salerni: “Dopo il giornalista e presentatore TV Nicolò Casolini, che è stato per un paio d’anni direttore sportivo, è arrivato Nicola Salerni, uno che la sa lunga, un ottimo manager per la nostra società”.
A.M.