RIGA (Lettonia) – Slovenia, Norvegia, Kazakistan, Slovacchia, Canada e Cechia. La Svizzera al Mondiale di hockey in corso d’opera a Riga e Tampere non sa che vincere e fin qui ha fatto filotto, battendo tutte le avversarie incontrate sul suo cammino: soltanto gli USA, nel Gruppo A, ha fatto lo stesso e la nostra Nazionale è sicura di chiudere la fase a gironi al primo posto, guadagnandosi il diritto di disputare un ¼ di finale, sulla carta, più agevole.
Se le prime tre sfide disputate a Riga erano state una semplice formalità, inanellando tre successi senza subire reti, dal match contro la Slovacchia in poi il livello dell’avversario si è alzato, eppure la formazione di Fischer, senza colpo ferire e mostrando testa, cuore, grinta e amalgama di squadra, ha saputo far quadrato non lasciando scampo alle dirette rivali. Il Canada – che “non ci intimorisce più”, stando alle parole dell’head coach – ha dovuto alzare bandiera bianca sabato, mentre ieri è toccato alla Cechia illudersi un attimo, crearci qualche difficoltà a causa di dischi ingenuamente persi nel nostro terzo difensivo, per poi arrendersi sotto i colpi dei “vecchietti”, della quarta linea, e in particolar modo grazie alla doppietta di un Andres Ambühl entrato nella storia.
Il 39enne, con le due reti messe a segno ieri, ha raggiunto quota 144 punti in maglia rossocrociata, superando il precedente record di Eberle. Un traguardo impressionante, reso ancora più eloquente e speciale dalle sue parole a fine partita, in cui ha elogiato l’amore e gli applausi che sono scrosciati per lui dopo il raggiungimento di un traguardo storico.
Tornando a parlare di Svizzera e di hockey giocato, c’è da elogiare la scelta di Patrick Fischer di affiancare lo stesso Ambühl a Malgin e Fiala, esaltandone così le qualità a tutta pista e se per una volta Hischier e Niederreiter non sono stati i trascinatori della squadra, ben venga… ora c’è da preparare l’ultima sfida del girone (domani contro la Lettonia padrone di casa) e poi, e soprattutto, il quarto di finale dove tutto ciò che è stato fatto fin qui verrà cancellato. Quasi sicuramente ci troveremo di fronte la Germania, che già ci ha fatto piangere nel 2018 alle Olimpiadi di PyeongChang, e che sulla carta ci è inferiore, ma attenzione… perché sarà una partita secca in cui tutto può succedere. E purtroppo ci ricordiamo tutti come andò lo scorso anno: dopo un girone di qualificazione perfetto, gli USA non ci diedero il minimo scampo.
Ci sarà bisogno dell’apporto di tutti, di tutta la squadra, di tutte le linee e dell’anima di questa squadra che, anche ieri, si è vista essere prorompente.