L'atto d'accusa riempie 32 pagine ed elenca più di 80 infrazioni al codice della strada. Un cittadino svizzero di 32 anni è stato portato venerdì davanti al Tribunale distrettuale di Andelfingen (ZH) per rispondere di queste infrazioni. Il reato più grave è quello di aver messo in pericolo la vita di altre persone. Nel giugno 2020, due guardie di frontiera hanno voluto controllare l'uomo alle quattro del mattino a Benken (SG), perché hanno scoperto che il conducente non aveva una patente di guida valida quando hanno controllato il database delle targhe. Prima ha fatto finta di fermarsi, poi ha accelerato e si è allontanato con la sua Golf. A Uhwiesen (ZH), una seconda auto della guardia di frontiera ha cercato di fermarlo. L'imputato si era fermato brevemente e poi ha ripreso a guidare, tanto che una delle due guardie di frontiera ha dovuto saltare di lato per evitare di essere investito.
Il secondo grave incidente si è verificato nel gennaio 2022. Questa volta, la polizia cantonale ha cercato di controllarlo a Lucerna ma lui ha continuato a guidare e dopo aver danneggiato due veicoli non si è fermato quando la polizia si è avvicinata alla sua auto con una pistola in mano. Durante la fuga ha causato due scontri frontali, prima di essere arrestato dalla polizia cantonale di Zurigo. Da allora è in carcere preventivo.
Il giudice ha parlato di "una serie di reati". Ad esempio, l'imputato è stato fotografato tredici volte con auto diverse e ha guidato 64 volte con targhe false. Inoltre, ha guidato a 147 km/h in un tunnel autostradale mentre si filmava con il cellulare. "E questa è solo la punta dell'iceberg?", ha chiesto il giudice. E l'imputato ha risposto affermativamente.
Il giudice ha voluto sapere perché, nonostante il ritiro della patente, il trentenne ha continuato a guidare la sua auto e a fare viaggi pericolosi per circa dieci anni. "Non posso dirlo, non è stato intenzionale", ha risposto, prima di aggiungere che non ne va fiero e che sta cercando di lavorarci su come parte della sua terapia in carcere. Un esperto ha testimoniato che soffre di disturbo dissociativo della personalità e di disturbo da deficit di attenzione con o senza iperattività (ADHD).
Il processo si è svolto con rito abbreviato. Il pubblico ministero ha proposto una pena detentiva di 4,5 anni da scontare per negligenza e una serie di infrazioni al codice della strada, compresa la revoca della sospensione condizionale della pena.