Ticino, 20 marzo 2023

Luce verde da Berna per la Rete tram-treno del Luganese

*Articolo dal Mattino della Domenica

L’Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha dato luce verde alla Rete tramtreno del Luganese (RTTL), approvandone i piani. Una decisione, questa, che rappresenta un passo fondamentale nel percorso procedurale dell’opera, in quanto ne autorizza a tutti gli effetti la costruzione. La RTTL, un progetto che rientra nelle priorità (nell’ambito delle grandi opere infrastrutturali) del Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, segnerà un’importante svolta; contribuirà, infatti, a modificare radicalmente la mobilità non solo del Luganese, ma, di riflesso, dell’intero Cantone, abbattendo in modo significativo gli attuali disagi, a favore di una migliore qualità di vita per tutti i cittadini. Oggi il piano è condiviso dalla quasi totalità di quegli attori – privati cittadini e aziende – che, dopo aver presentato un’opposizione, hanno deciso di ritirarla, riconoscendo i benefici diretti e indiretti a favore della collettività. 


 

I dettagli della decisione federale sono stati presentati il 9 marzo a Lugano, in presenza di Claudio Zali, presidente del Consiglio di Stato, Michele Foletti, sindaco di Lugano, Clarissa Indemini, presidente del CdA delle Ferrovie Luganesi SA (FLP) e Ivan Continati, capoprogetto del Piano dei trasporti del Luganese.
 

290 milioni dalla Confederazione

L’opera gode di grande consenso a tutti i livelli: voluta da Cantone e Comuni, la RTTL ha ricevuto l’approvazione necessaria da parte della Confederazione, la quale, non va dimenticato, contribuirà anche in modo importante al suo finanziamento, con circa 290 i milioni di franchi, dei circa 418 milioni preventivati per la nuova infrastruttura ferrotranviaria. Il preventivo complessivo di tutte le opere contemplate nel progetto pubblicato del 2020 (compresi quindi anche la nuova officina FLP, il Sottopasso pedonale di Besso e il P& R Suglio) ammonta a circa 514 milioni di franchi, finanziati, appunto, in buona parte dalla Confederazione, dal Cantone e dai Comuni, e dalla stessa FLP.
 

Zali: “Fondamentale il consenso dal basso”

“Questo è il coronamento di dieci anni di lavoro” – ha commentato a caldo il Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, sottolineando come “la RTTL sia il frutto di un lavoro che è stato fatto dal basso, coinvolgendo popolazione, Comuni, enti interessati. In un territorio esiguo come il Ticino, infatti,” – ha ribadito Zali - “non si può progettare senza un approccio dal basso. In questo comparto” – ha aggiunto il ministro leghista, quest’opera “potrà dare un contributo importantissimo perché sarà infinitamente superiore all’offerta stradale”.
 

Foletti: “Asse portante dell’intera regione”

“Si tratta di una grande tappa che ci permette di guardare con più fiducia al trasporto pubblico del Luganese e al futuro del Luganese in generale” – ha commentato, dal canto suo, il sindaco della Città di Lugano, Michele Foletti, aggiungendo che “la RTTL sarà l’asse portante dello sviluppo dell’intera regione.”
 

Clarissa Indemini: “Come un’ AlpTransit locale”

“Grazie alla RTTL si arriverà da Bioggio a Lugano in soli 7 minuti, con collegamenti in partenza ogni 5 minuti” ha ricordato Clarissa Indemini, presidentessa del CdA delle FLP, osservando come “la rilevanza di questo collegamento, a livello locale, sia paragonabile a quello portato da AlpTransit”.
 

Il progetto
 

La RTTL ambisce a connettere Basso Vedeggio, Malcantone e centro di Lugano, andando a ridefinire in modo importante l’intero agglomerato urbano. Essa prevede, oltre al mantenimento in esercizio della linea esistente tra Ponte Tresa e Bioggio, la creazione di due nuovi collegamenti, verso Manno-Suglio e verso il centro di Lugano, attraverso la realizzazione di una galleria di 2,2 chilometri che connetterà la piana del Vedeggio con la stazione FFS di Lugano e il centro città. L’opera permetterà di dimezzare i tempi di percorrenza e porterà dunque a vivere il territorio in modo più efficace e sostenibile.

I prossimi passi

Ora prende il via la fase di progettazione esecutiva, nonché la predisposizione per le procedure espropriative e di appalto. Si prevede, dunque, l’inizio dei lavori preparatori a partire dal 2024/2025. A seguire, poi, i lavori principali (con lo scavo della Galleria Breganzona in particolare) per una durata di circa otto anni. Tempistiche, queste, che sono soggette a variazioni a causa della possibilità di ricorso, che potrebbe allungare ulteriormente l’iter del progetto.


*Edizione del 19 marzo 2023

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