LUGANO – Dopo gara-1 i rammarichi in casa Lugano erano tanti. Quei passaggi a vuoto dopo l’1-0 di Andersson e a inizio terzo periodo erano costati una sconfitta che, se prima della sfida era da mettere in conto, per quanto visto sul ghiaccio aveva lasciato l’amaro in bocca. Tornati in pista per gara-2 dei quarti di finale dei playoff, i ragazzi di Gianinazzi hanno affrontato il Ginevra – a cui mancavano Rod e Tömmernes – con molto sangue freddo, con tenacia tattica e con la consapevolezza di non dover cadere nei tranelli delle Aquile, restando lontani dalla panchina dei penalizzati. Una scelta coscienziosa che ha dato i suoi frutti, visto il 2-0 maturato sul ghiaccio della Cornèr Arena.
Ieri sera si è rivisto quel Lugano formato playoff ammirato nelle due sfide vinte con astuzia e volontà contro il Friborgo, aiutato da un gioco difensivo di altissimo valore e da un Koskinen che quando è in serata è davvero insuperabile. Ne è scaturita così una vittoria di quelle pesanti, importanti, che possono contare molto all’interno di una serie, anche perché il Lugano ha avuto il merito di non tremare, di non farsi trovare impreparato anche al veemente ritorno delle Aquile nel corso del terzo periodo.
Di Andersson e di Carr le reti della vittoria, di tutto il complesso e di Gianinazzi il merito di aver preparato al meglio la sfida, sospinti da un pubblico che in questo formato può davvero fare la differenza. Ora la serie torna a Ginevra, in una sorta di best-of-5 dove i bianconeri, decimi al termine della regular season, hanno davvero poco da perdere, mentre il Servette… beh i ragazzi di Cadieux non possono sbagliare, non possono lasciarsi fregare dopo aver dominato e vinto la stagione regolare. Non possono, ma…