Venerdì scorso, manifestanti del gruppo "Erde brennt" (“la terra brucia” hanno occupato la scuola cantonale di Enge, nel canton Zurigo. Anche se il loro arrivo non era stato discusso con i vertici dell'istituo, i docenti e la direzione li hanno accolti a braccia aperte.
Secondo un giornalista presente sul posto, citato da “20 minuten”, diversi insegnanti e il preside della scuola hanno messo a loro disposizione diverse aule per organizzare tavole rotonde. "Il senso e lo scopo di un'istituzione educativa è aprire il dialogo e consentire alcune possibilità di protesta", sostiene il preside Moritz Spillmann.
“Per la scuola era importante non assumere direttamente una posizione difensiva. Sapevamo che sarebbe successo - abbiamo anche seguito i post sui social media. Inoltre, abbiamo anche studenti che si impegnano attivamente. Così ci siamo subito resi conto che saremmo stati al centro dell'attenzione", continua. Pur comprendendo le preoccupazioni degli scioperanti, il preside si rammarica che non ci sia stata una discussione preventiva, "ma è prerogativa dei ragazzi poter determinare da soli la forma della loro protesta".
Nonostante l'accoglienza calorosa gli ecoattivisti hanno comunque denunciato un sistema d'educazione che forma a "un sistema economico che sfrutta e distrugge il clima” e ha invitato la direzione dell'istituto ad attivarsi affinchè ci sia un cambiamento.