Opinioni, 12 dicembre 2022

A detta del Municipio di Muzzano Birolini SA e la "sfrontata illegalità"

In merito a quanto pubblicato dal settimanale La Domenica il 27 novembre sulla mia impresa, mi vedo costretto a replicare a tale articolo diffamatorio per difendere la nostra posizione in onore delle verità dei fatti.
Invece di poter finalmente dar seguito al progetto per il nuovo centro di riciclaggio su domanda del 2020, unico in Ticino a circolo chiuso per il trattamento dei materiali inerti di scavo e di demolizione, devo partecipare a queste inutili polemiche sul passato.
Iniziamo con il precisare che la mia impresa, attiva da 35 anni, gode di ben due licenze sui mappali alla Piodella di Muzzano, una sui sedimi del Demanio Cantonale e l’altra sui sedimi della Fondazione Pasquale Lucchini. Laprima è una licenza edilizia del 18.07.2005, Ris.Mun 757/11.05.2005 la quale autorizza al deposito e lavorazione degli inerti tramite impianto di frantumazione. La seconda sui sedimi della Fondazione che autorizza la costruzione di un’autorimessa per autocarri.
Per quanto riguarda il resto dei sedimi, anch’essi utilizzati come depositi inerti e materiali edili sin dagli anni ’60 del secolo scorso, al nostro arrivo abbiamo semplicemente mantenuto lo stato di fatto, che per noi era un diritto acquisito esercitato prime di noi già da altre ditte. Quindi visto quanto sopra, parlare di 15 anni di abusi è alquanto sproporzionato e fuori luogo, dato che per anni la situazione è stata gestita nel “limbo” del diritto acquisito, fino agli sviluppi di seguito descritti.
Nel 2014, su indicazioni dell’Ufficio Tecnico del Comune di Muzzano, presentiamo una domanda a posteriori sullo stato di fatto per dirimere (così ci era stato promesso) bonariamente anni di diatribe nel merito del diritto acquisito.
Risultato: domanda negata e diritto acquisito perso. Ci hanno fregato.
Le problematiche sollevate negli anni dal Municipio inerenti la polvere, il rumore e il fango nei giorni piovosi, con la nuova domanda di costruzione si risolvono.

Se lo scopo del Municipio di Muzzano era quello di farmi rientrare nella “legalità”, con la sentenza del Tram di febbraio 2019 ci è riuscito (sentenza arrivata dopo i nostri ricorsi sulla domanda negata 2014). La sua guerra a questo punto l’ha vinta: abbiamo abbassato la testa rinunciando al diritto acquisito e, sempre su richiesta del Municipio, abbiamo presentato una nuova domanda completa nel 2020 con un progetto che rispetta tutte le norme comunali, cantonali, ambientali e quanto sentenziato dal Tram.
Quindi ora rivangare il passato è solo l’ennesima prova dell’accanimento nei confronti della Birolini SA, perché di fatto con la domanda di costruzione 2020 (domanda come scritto anche richiesta dallo stesso Municipio, prima con Ris.Mun. 5284 del 24.02.2020 e poi ancora con Ris.Mun. 5505 del 18.05.2020) si rientra a pieno titolo nella pianificazione comunale e ambientale.
Questo perché nella domanda vi è pure l’obbligo di presentare un RIA “Rapporto di impatto ambientale”, cosa che è stata puntualmente fatta. Con il RIA si presenta tra l’altro un nuovo concetto d’industria che supera quella dicitura ormai obsoleta di attività molesta o non molesta, di fatto rientrando nei parametri ambientali, dove tutto viene chiuso e si rispettano i valori fonici e quelli delle polveri. La mia attività diventa equiparabile a una falegnameria o a qualsiasi altra attività artigianale.
 
La gente deve sapere che se ancora oggi esistono delle criticità nella nostra attività e qualche volta c’è della polvere in strada, si deve ringraziare lo stesso Municipio di Muzzano che ci impedisce di sistemare come da progetto.
Quindi inutile fare questi finti appelli al Cantone, che in qualità di proprietario giustamente non interviene finché la diatriba è ancora in corso, inoltre in qualità di autorità pubblica ha già dato il suo parere tecnico molto chiaro accettando la nuova domanda di costruzione 2020 rilasciando l’Avviso Cantonale nr. 115947 del 5 agosto 2022 con parere favorevole e smontando i ricorsi ricevuti in entrata, altro che “sfrontata illegalità”. Ricorsi che invece il Municipio di Muzzano ha fatto propri per negare la licenza edilizia. Dobbiamo inoltre dire che la nostra attività è vitale, oltre a essere ecosostenibile per il riciclo d’inerti provenienti da scavi o demolizioni nella zona del Luganese, e con la nuova piazza di riciclaggio si chiude il ciclo di vita di questi materiali, iniziandone un’altra sottoforma di calcestruzzo riciclato. Quando in entrata si parlava di circolo chiuso del trattamento dei materiali, il pensiero era questo: immaginatevi di demolire un palazzo a Lugano, trattarlo presso il nostro nuovo centro di Muzzano e riportarlo in cantiere sottoforma di calcestruzzo per una nuova vita, così facendo all’infinito. Pensando pure alla scheda V6 di Piano Direttore Cantonale la quale spinge in questo senso, riconoscendo che i materiali inerti rappresentano una risorsa strategica per le attività antropiche, in particolare edilizia e genio civile. Per favorire la gestione integrata di tali materiali, la strategia cantonale prevede la realizzazione di centri come il nostro di portata regionale e locale, e completamente demandati all’iniziativa privata (cfr. 2.6 della scheda citata).
Ora il Municipio è in difficoltà nel mantenere la propria decisione di diniego, quindi si è rivolto a varie testate giornalistiche raccontando a modo suo la versione dei fatti per ottenere un consenso, cercando di influenzare la decisione del Consiglio Comunale a restare in lite con la Birolini SA. Sempre insistendo nell’appellarsi a una decisione pendente presso il TF in merito a un divieto d’uso intimato dal Municipio allo scrivente, ma che con questa domanda non ha alcun valore perché lo stesso divieto è scaturito in merito alla domanda del 2014 dopo la sentenza del 2019, ma ora siamo ben oltre e su un’altra strada e un altro progetto.
Di fatto tale giudizio non è la soluzione di tutti i mali, come vuol far credere il Municipio di Muzzano, in quanto tale giudizio è fermo al TF e questo dopo la nostra richiesta di sospendere la decisione aspettando la fine sulla domanda in questione, perché di fatto sarà la stessa a mettere la parola fine a questa vertenza e non la decisione del TF.
Così facendo, questo Municipio, si prende la responsabilità di volerci far chiudere e lasciare a casa una cinquantina di dipendenti, la metà dei quali domiciliati nel Luganese e addirittura 4 nel comune di Muzzano, palesando il vero scopo del Municipio che ormai è chiaro: far chiudere la Birolini SA in quanto attività non gradita.
Come scritto, la volontà del Municipio è quella di estrometterci dal comparto industriale puntando sulla creazione di una zona ad alta tecnologia: concetto alquanto nebuloso, basti pensare ai Comuni che si sono lanciati nel riservare parte dei loro territori a questo scopo e hanno fatto un buco nell’acqua. Il futuro di queste zone è nel riciclaggio, sotto ogni sua forma: non solo quello degli inerti, ma anche delle plastiche, degli accessori elettrici comuni. Questo è l’indirizzo per la nuova zona industriale di Muzzano, dove oltre al sottoscritto possano insediarsi imprese radicate nel territorio, il cui operato è rivolto alla regione.
 
A questo punto l’accanimento contro il sottoscritto e la Birolini SA da parte del Municipio di Muzzano è al limite dell’abuso di potere e incomprensibile vista la nostra estrema disponibilità dimostrata con l’ultima domanda, che per altro comporta un investimento milionario.
 
Concludo dicendo al Municipio di Muzzano e al Consiglio Comunale, che la Birolini SA è disponibile eventualmente anche a discutere del progetto e che tutti gli sforzi sono diretti a regolarizzare la sua situazione, nonostante l’ostracismo del Municipio che preferisce far chiudere un’impresa sana e ben radicata sul territorio piuttosto che aiutare a valorizzarla.
 
Per tutto quanto sopra, invito tutta la popolazione di Muzzano, oltre ai suoi Consiglieri Comunali e i suoi Municipali, sabato 17 dicembre 2022 dalle ore 9.30 alle ore 12.00, presso i nostri magazzini alla Piodella, dove organizzeremo un evento nel quale mostreremo nel dettaglio quanto la Birolini SA vuole costruire. Nello specifico spiegheremo il nuovo progetto del centro di riciclaggio e il concetto di un sistema circolare. Oltre al sottoscritto sarà presente un ingegnere della IFEC, responsabile del progetto per quanto riguarda l’impatto ambientale e saremo inoltre a disposizione nel rispondere alle vostre domande.
 
Visto il periodo, e le festività alle porte, la Birolini SA tutta, vi augura un sereno Natale.
GIANCARLO BIROLINI

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