Sport, 08 dicembre 2022

Svizzera, un Mondiale da 3 ½. La “solita” Serbia non basta più

Qatar 2022 per la Nati si è concluso martedì sera, ma su tutto l’arco della Coppa del Mondo la truppa di Yakin ci ha regalato emozioni soltanto contro i serbi

DOHA (Qatar) – L’ottavo di finale disputato e perso, malamente, contro il Portogallo si è giocato martedì sera. Ci sono servite alcune ore per digerire il 6-1 finale, c’è servito del tempo per metabolizzarlo, per analizzarlo, per capirlo e per provare a essere il più lucidi possibili in merito a tutto il cammino mondiale della Svizzera in quel del Qatar. E così, analizzando i pro e i contro, gli alti e i bassi, i momenti di giubilo e quello di sconforto, non possiamo che dire che questo Mondiale per la Nati è stato deludente, insufficiente e terminato nel modo più doloroso possibile: con una scoppola epica che resterà negli annali. Questo nonostante Pier Tami ai microfoni della ‘RSI’ abbia provato a indolcire la pillola: Qatar 2022 per la nostra Nazionale è stato deludente.
 
 
Embolo ha parlato di “generazione forte”, ha parlato di “Germania 2026” come obiettivo futuro da mettere nel mirino, ma queste parole ci hanno ricordato la definizione del Belgio di “generazione d’oro” che ormai al tramonto del suo cammino… non ha vinto nulla. Per carità, nessuno chiede alla Svizzera di vincere la Coppa del Mondo o di vincere un Europeo: in rosa non abbiamo Messi, Neymar, Mbappé o via dicendo ma una domanda ce la poniamo. “È mai possibile che noi giochiamo a tutta soltanto contro la Serbia?”. 

 
 
L’impressione – poi manco tanto velata e nascosta anche dai giocatori – è che quando vediamo la Serbia vediamo rosso. Ci carichiamo di energie e pressioni positive e riusciamo a giocare bene, o almeno tanto bene da vincere e addirittura ribaltare le partite (cosa che non ci accade poi così comunemente), ma in seguito ci afflosciamo e disputiamo match insulsi come contro la Svezia (2018) o contro il Portogallo. Certo Yakin per quanto concerne martedì ha le sue colpe – cambiare modulo durante un Mondiale, senza avere il tempo giusto per allenarlo e con i recenti risultati delle sfide giocate a 3 in difesa come monito e campanello d’allarme, non è stata una scelta molto sensata – ma i giocatori stessi dovrebbero porsi delle domande sul loro operato e sulle emozioni che provano quando dall’altra parte del campo non c’è la Serbia.
 
 
Domande che sicuramente qualcuno si starà ponendo anche in merito al voto dato alla Svizzera per questo Mondiale, un 3 ½ che denota un’insufficienza piena. Come potremmo valutare diversamente una Coppa del Mondo in cui la Nati contro il Camerun ha sì vinto, ma senza creare, senza entusiasmare e rischiando anche abbastanza, giocando poi una mera partita difensiva contro il Brasile in una sfida in cui c’era poco da perdere ma tanto da guadagnare (la qualificazione diretta agli ottavi), non scendendo praticamente in campo contro il Portogallo e facendoci entusiasmare soltanto contro la Serbia? Altra nota di demerito: tra Camerun e Brasile la Svizzera ha tirato 3 volte (!) in porta… decisamente troppo, troppo poco.
 
 
Il rammarico c’è, perché l’obiettivo dei quarti di finale, che ci mancano dal ’54, dal Mondiale casalingo, era lì davanti a noi, ma forse abbiamo sbagliato a parlare di partita equilibrata, di un Portogallo abbordabile e di sfida alla pari. I lusitani, infatti, a parte avere forse la miglior trequarti del Mondiale, si possono permettere il lusso di lasciare Cristiano Ronaldo ilnpanchina, mettendo in campo 7 giocatori che avevano riposato contro la Corea del Sud e schierando un Goncalo Ramos che ci ha triturati. Insomma… tanto alla pari non era e visti i 6 gol sul gobbone, meglio stare con i piedi a terra ora.

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