Migliaia di britannici sono scesi in piazza sabato per protestare contro la crisi del costo della vita. "Sostenete gli scioperi", "Bloccate i prezzi, non le persone" e "Tasse per i ricchi" sono alcuni dei cartelli che i manifestanti di Londra hanno esposto a Westminster, nel centro della capitale, su invito di diverse organizzazioni.
“La gente è stufa", dice il manifestante 29enne Lily Holder al “Daily Mail”. "Non sono più disposti ad accettare il modo vergognoso in cui i Tories li trattano". L'inverno si preannuncia difficile per molte famiglie che faticano a pagare le bollette e "mostrerà la vera crudeltà del nostro governo", ha continuato.
Il nuovo governo conservatore di Liz Truss aveva promesso un'azione immediata per affrontare la crisi, ma l'annuncio della scorsa settimana di massicci tagli alle tasse per le persone più ricche ha causato più rabbia e incomprensione che altro, spiegano I media britannici.
Spesso in difficoltà da un'inflazione che si avvicina al 10% e preoccupati di potersi permettere il riscaldamento o di rimborsare i prestiti quest'inverno, alcuni si rifiutano di pagare le bollette a ottobre. Il governo ha annunciato il congelamento del tetto massimo dei prezzi dell'energia, ma i prezzi dell'energia sono comunque raddoppiati in un anno.
"Non posso pagare, non voglio pagare, non pago", hanno scandito sabato i manifestanti davanti alla stazione londinese di King's Cross, bruciando finte bollette dell'energia.
Il ministro delle finanze Kwasi Kwarteng ha promesso un piano per ridurre il debito a medio termine, ma l'agenzia di rating Standard & Poor's si è dimostrata scettica, declassando le sue previsioni sulla sostenibilità del debito sovrano britannico. Nel frattempo, all'incomprensione dei mercati si è aggiunta la rabbia del popolo britannico. Secondo un recente sondaggio di YouGov, più della metà (51%) della popolazione ritiene che il Primo Ministro Liz Truss, in carica da meno di un mese, dovrebbe dimettersi.