LUGANO – “McSorley a rischio”. “Se perde il derby verrà esonerato”. Chi non ha pensato, o letto, queste cose prima di martedì sera quando il Lugano si è presentato ad Ambrì – da sfavorito – per il primo derby stagionale, dopo una serie di tre sconfitte filate in campionato che avevano addensato nubi grigie sopra la Cornèr Arena? Ebbene, ancora una volta, l’hockey – così come lo sport in generale – ha dimostrato che trarre conclusioni affrettate spesso è controproducente e può portare a topiche clamorose. Se si pensava che all’interno dello spogliatoio luganese il gruppo si stesse sfaldando, il ghiaccio leventinese ha fatto capire che… non è esattamente così.
A parte ben 3 penalità per cambio scorretto – c’è da capire come dei professionisti possano commettere tre volte lo stesso sciocco errore in 60’, ma questo è un altro discorso – il Lugano è apparso coeso, compatto, sapendo soffrire quando c’era da soffrire (come a inizio partita e con l’uomo in meno), ma sapendo anche approfittare delle occasioni e delle ripartenze che riusciva a crearsi. McSorley dice che il suo Lugano gioca un hockey diverso, unico… può essere anche vero, resta il fatto che i bianconeri non possono prescindere da una difesa rocciosa davanti a un Koskinen davvero in stato di grazia.
Il finnico ad Ambrì, così come gli era già successo in passato, è stato superlativo e un paio d’interventi piazzati al momento giusto, hanno letteralmente capovolto l’incontro come in occasione del 3-0 di Andersson: pochi istanti prima, infatti, il portierone bianconero era intervenuto alla grande su Zwerger. Insomma, l’ex NHLer è già una pedina indispensabile per la truppa sottocenerina.
L’1-0 in terra leventinese porta una firma prestigiosa, quella di Granlund: un giocatore che non ha bisogno di presentazioni e che va solo ammirato. Non solo per la rete in shorthand e per come ha beffato Juvonen, ma perché il Top Scorer bianconero è davvero un uomo ovunque e in più. Lotta, intelligenza tattica, fiuto della rete, spirito di sacrificio: al campione olimpico in carica non manca davvero nulla e ammirarlo pattinare vale il costo del biglietto.
Koskinen, Granlund e… Thürkauf. L’ex Zugo si è sbloccato alla Gottardo Arena e da lui il Lugano si aspetta tanto, tantissimo. L’anno scorso aveva stupito tutti, quest’anno è atteso dalla conferma… se il buongiorno si vede dal mattino, McSorley potrà godersi le sue giocate e le sue reti anche perché quando la squadra gioca con testa, voglia, grinta e passione, il 25enne elvetico può contare sul sostegno indispensabile dei suoi compagni di linea e farsi trovare al posto giusto al momento giusto.
Ovviamente una vittoria, seppur importante, non può cancellare quanto di brutto e di negativo era stato fatto in precedenza (anche se in realtà l’unica sconfitta da dover cancellare era quella interna col Losanna, visto che con i Lions e a Ginevra può capitare di perdere…) e già da venerdì, in casa contro il Kloten, i bianconeri sono chiamati a confermare i passi in avanti visti in una freddina serata leventinese…