Nei primi 45 minuti di gioco, i granata sono stati semplicemente insufficienti. Nel gioco, nell’attitudine e nello sforzo fisico. I neocastellani, davvero modesti nel loro insieme, ne hanno perciò approfittato per passare in vantaggio con un bel gol di Koide attorno al 22esimo minuto. 0-1, e nulla da dire. I granata hanno palesato, in questa prima frazione di gioco, un’enorme difficoltà a causare delle situazioni pericolose dalle parti di Guivarch.
Dopo il rigore fallito da Souza al 54’, ecco che il Bellinzona ha decisamente cambiato marcia e grazie al funambolico Samba colto il pareggio sette minuti dopo. A quel punto la squadra si è sbloccata mentalmente e per i romandi (guidata da Martin Rueda che sostituiva lo squalificato Binotto) è calata la notte. Grazie a Romero, esordio positivo il suo, e al solito Souza nei secondi di recupero, i locali ribaltavano la situazione e si aggiudicavano i tre punti.
Grazie a questo risultato ora l’ACB torna nelle parti alte della graduatoria, a soli tre punti dal primo posto, anche se oggi il Losanna ha la possibilità di staccare Tosetti e soci. Una posizione certamente lusinghiera malgrado le polemiche che ruotano attorno al club e al suo controverso patron, che sta facendo di tutto per alienarsi le simpatie dei fans. Inoltre: non è certo facile per lo staff tecnico amalgamare una squadra rifatta come un calzino dal mercato.
Una nota dolente infine. Al Comunale ieri erano presenti 1’147 spettatori. Che in Challenge League non sono certo malaccio. Ma se si considera che si era partiti dai 3’000 contro il Losanna e che nella Capitale il calcio è quasi una religione, beh, allora c’è da preoccuparsi. Forse a qualcuno dovrebbe venire in mente che per essere popolari ed amati non basta mettere mano al portafoglio e prendere se possibile i migliori giocatori.
ARNO LUPI