Il sostegno che il nostro Movimento assicura al ceto medio tartassato, ai nostri pensionati e ai ticinesi in difficoltà non va confuso con politiche di stampo statalista che tanto vanno di moda – purtroppo – in questo Cantone. I contributi a pioggia e i sussidi erogati grazie al deficit cantonale oppure corredati dall’aumento delle imposte a carico del contribuente ticinese non sono vera socialità, ma statalismo. La mentalità di sinistra vuole rendere i cittadini schiavi dello Stato, la LEGA invece mira ad avere cittadini liberi: qui sta la grande differenza.
Le LEGA osserva e valuta infatti con spirito critico tutte le proposte che vengono avanzate nel settore scolastico, nel settore sociale e in quello sanitario. Sebbene sia certamente tra i nostri obiettivi quello di difendere i più deboli tra i nostri concittadini, cerchiamo di non perdere mai di vista l’efficienza e l’efficacia delle prestazioni erogate, perché ai nostri elettori dobbiamo rendere conto di ogni franco speso.
La riduzione delle imposte sulla benzina, la riduzione dell’impatto dei premi di cassa malati, il sostegno agli anziani in condizioni economiche modeste (in particolare coloro che vivono con la sola AVS), la promozione e valorizzazione del volontariato, sono alcuni dei punti che ci stanno a cuore. La LEGA c’è, ma non incondizionatamente! Anima sociale certo, ma con spirito critico e difesa dell’inizitiava dei comuni e delle associazioni private.
Nel concreto considero ad esempio il movimento giovani leghisti sta raccogliendo le firme per una petizione per diminuire almeno temporaneamne le imposte sul carburante. Inoltre tra pochi mesi andremo a votare per un’importante diminuzione delle imposte di circolazione. E presto il nostro movimento lancerà un’iniziativa nel campo degli sgravi fiscali e delle casse malati.
Questo è a mio avviso il nostro modello di sostegno alla popolazione, al ceto medio e alle piccole medie imprese.
Boris Bignasca