Svizzera, 14 giugno 2022

"La Gran Bretagna comincia a trasferire gli asilanti in Ruanda. E la Svizzera?"

Il governo svizzero sta prendendo in considerazione di riprendere il "modello inglese" di rinviare in un paese terzo i richiedenti l'asilo giunti sul suo territorio? È quello che chiede il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri in un'interpellanza all'indirizzo del Consiglio federale che prende spunto dall'avvio dei primi trasferimenti di richiedenti l'asilo dal Regno Unito verso il Ruanda. I due paesi hanno infatti siglato un accordo secondo cui i richiedenti l'asilo che arrivano nel Regno Unito vengono trasferiti nel paese africano in attesa che la loro domanda venga trattata.



Un progetto a cui la Danimarca già da tempo si sta interessando e che ora anche l'Austria sta prendendo in considerazione. Quadri, nella sua interpellanza, fa notare che il fatto che l'accordo tra Regno Unito e Ruanda è stato messo in pratica e già due paesi UE stanno considerando di seguirlo, esso diventa sempre più praticabile anche per la Svizzera. E l'interesse a alloggiare richiedenti l'asilo in paesi terzi "è evidente", secondo Quadri, in particolare dopo il recente afflusso di richiedenti l'asilo dall'Ucraina "la cui partenza non è imminente".

Per questo il deputato leghista chiede al Consiglio federale se stia seguendo il progetto britannico e se lo ritiene sempre impraticabile e se intende seguire la via tracciata da Londra.
Di seguito l'interpellanza integrale di Lorenzo Quadri all'indirizzo del Consiglio federale:


Interpellanza al Consiglio federale

La Gran Bretagna comincia a trasferire gli asilanti in Ruanda. E la Svizzera?

Sui media odierni (14 giugno 2022) si legge dell’avvio dei primi voli britannici verso il Ruanda, nell’ambito del disegno che intende spostare in quel Paese le persone che chiedono asilo nel Regno Unito.

Il modello inglese prevede di alloggiare in Ruanda i migranti durante lo svolgimento della procedura, ma anche in seguito, in caso di accoglimento della domanda.
La Danimarca già l’anno scorso ha dichiarato di voler creare dei centri asilanti in Africa. Risulta ora che anche in Austria ci sia interesse per questa opzione.

Nella sua presa di posizione sulla mozione 21.3785, riferita al progetto danese, il CF rilevava le difficoltà a suo dire insormontabili nel seguire questa via, evidenziando come nella pratica nessun paese la applicasse. Aggiungeva tuttavia che avrebbe seguito l’evolversi della situazione.
Adesso il quadro, con l’inizio dei voli britannici presso il Ruanda, appare radicalmente mutato. Ed anche da un ulteriore paese, oltretutto Stato membro UE (Austria), arrivano segnali di interesse per il modello in discussione.

L’interesse della Svizzera ad alloggiare in paesi extraeuropei i richiedenti l’asilo è evidente in considerazione all’alto numero di profughi ucraini già presenti sul nostro territorio, la cui partenza - vista la situazione - non è certo imminente, e del fatto che il protrarsi della guerra in Ucraina provocherà indirettamente un incremento dei flussi migratori anche da altre parti del mondo. La Svizzera, a seguito del suo sistema d’asilo estremamente generoso, è meta particolarmente gettonata. In particolare da parte di migranti non integrabili.


Chiedo al CF:

In ragione dell’inizio dei voli britannici verso il Ruanda, il CF continua a reputare impraticabile il trasferimento dei richiedenti l’asilo in paesi extraeuropei?

Il CF ha effettivamente seguito il progetto britannico?

Adesso che il trasferimento si è dimostrato fattibile, è intenzione del CF procedere sulla stessa strada, in particolare in prospettiva dei flussi migratori che si registreranno nel futuro prossimo? Oppure sussiste una preclusione di principio, e le difficoltà d’attuazione evocate costituiscono un semplice paravento?

Lorenzo Quadri
Consigliere nazionale
Lega dei Ticinesi

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