Sport, 06 giugno 2022

“Con un gruppo di amici abbiamo fatto il miracolo”

Paolo Gaggi (attuale DS) e il ritorno del Bellinzona nel calcio professionistico

BELLINZONA - Paolo Gaggi non nasconde la sua felicità per la promozione in Challenge League. Dopo 8 anni di lungo ed estenuante inseguimento la società granata è tornata nel calcio professionistico.
È stata un‘esperienza fantastica, non priva di difficoltà e di momenti tribolati. Siamo partiti praticamente da zero, senza giocatori. Avevamo un foglio bianco in mano… Ma non ci siamo affatto spaventati. E sa perché?


No, ci spieghi.
Perché eravamo un gruppo di amici mossi da grande passione e amore per la società. Ci siamo detti: cosa possiamo fare per riportarla in alto? Cosa possiamo fare per ridare ai nostri colori la credibilità perso dopo il fallimento Giulini? Avevamo tante idee e tanti progetti. Il giusto per legittimare le ambizioni di una immediata promozione in Seconda Elite.


Citiamo allora i protagonisti della rinascita.
Marino Cortinovis, Lalo Delcò, Flavio Facchin, il sottoscritto e soprattutto il presidente Paolo Righetti. Inizialmente ci fu anche Andrea subito. Le prime riunioni? In un noto ritrovo di Ravecchia, nel quale ogni tanto ci raggiungevano un paio di giornalisti. Ambiente conviviale, eravamo tutti mossi da una voglia tremenda di far bene.


Paolo Righetti è stato, ed è, il vero punto di riferimento per tutti.
È stato straordinario. Sin dalle prime riunioni ci metteva anima e cuore: per lui il Bellinzona era troppo importante. Ha saputo essere all’altezza di presidenti di società professionistiche. Quando è rimasto vittima di una emorragia cerebrale, abbiamo pensato subito al peggio. Poi,
con il tempo, Paolo è riuscito a vincere la sua battaglia per la vita. Siamo tutti con lui: i tifosi gli vogliono bene, i bellinzonesi gli vogliono bene. È la nostra stella polare.


Come ha detto prima, mancavano i giocatori.
Esatto. Ricominciammo attingendo da alcune squadre di livello come il Lugano, il Chiasso e il Locarno. Poi altri ci raggiunsero. Il nostro primo coach fu Arno Rossini. Qualche contrasto sull’impostazione del club e della squadra ci costrinse a separarsi rarsi dal tecnico di Monte Carasso.
Arrivò Simone Patelli e con lui salimmo in Seconda Elite.


La prima promozione fu anche la più difficile.
Vero. Dopo la sconfitta contro il Vedeggio, la situazione si fece complicata. Non dipendeva più da noi: e allora ci venne in soccorso il Losone, che fermò i sottocenerini. Ma la settimana post-Vedeggio fu terribile. Nessuno, o quasi, credeva più alla promozione. Quelle che seguirono in Prima Classic e Promotion League furono più semplici.


In questi anni quali sono stati i giocatori simbolo?
Ne cito tre: Gaston Magnetti, David Forzano e Patrick Berera. Forzano fu il primo a firmare per noi nel 2014. I tre sono stati esempi di fedeltà alla maglia e di dedizione. In particolare l’argentino, purtroppo bersagliato dagli infortuni.


Paolo Gaggi: ora il Bellinzona ha una nuova proprietà.
Che sta facendo il massimo per allestire una rosa di qualità per la Challenge League. Pablo Bentancur è un vincente. Sono fiducioso.

M.A.

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