Ticino, 08 maggio 2022

Zali: tra presidenza e futuro “Sarà un anno molto intenso”

Mercoledì scorso Claudio Zali, Consigliere di Stato della Lega dei ticinesi e Direttore del Dipartimento del territorio, è diventato presidente del Governo. Per un anno sarà lui a rappresentare il CS. Lo abbiamo incontrato per parlare di questa carica e del suo futuro politico… ma non solo.
 

Onorevole Zali, cosa cambia, per Lei, adesso che è diventato presidente del Consiglio di Stato?

Quello che cambia è il fatto che il Presidente si assume il ruolo di rappresentante dei colleghi verso l’esterno. Quindi vi sono maggiori impegni, aumenta il carico di lavoro legato alla carica che ricopro: firmerò più carte (sorride, n.d.r.). C’è quindi una parte amministrativa di cui ci si deve fare capo e comunque è un onore essere il rappresentante dei colleghi per un anno. Con quale spirito inizia questo “nuovo anno”? Con consapevolezza, perché capisco il momento difficile che abbiamo attraversato. Poi c’è il piacere di avere maggiori occasioni d’incontro con il paese, con la gente, che questa funzione offre. Ecco, il Paese, la gente: c’è ancora attenzione per la cosa pubblica? Per la politica? Io faccio parlare le cifre, dicono che i cittadini votano sempre di meno, con un sussulto dato dal voto per corrispondenza, però il trend è chiaramente verso il basso. Si può dire che una persona su due non partecipa più, e chi vota non dà la sua preferenza ai partiti. La politica classica, come la conosciamo, quella della precedente generazione, non esiste più. Evidentemente i cittadini si riconoscono sempre meno in un partito e in generale nella politica. Per carità, il disinteresse può anche significare che le cose vanno bene così e non si sente la necessità di esprimere il proprio voto. Come una persona che abita in un palazzo gestito bene e non va alla riunione condominiale.
 

Grandi opere: prendiamo per esempio il Tram-Treno. A che punto siamo? 

Tram-Treno è una delle grandi opere di lungo respiro. Purtroppo, in Ticino questo genere di progetti richiedono molti anni, decenni. Dalla mia entrata in carica è stato uno sforzo continuo a trascinarsi tra i mille passi procedurali e progettuali necessari. Ora, il progetto è stato pubblicato, ci sono state le opposizioni (erano 115) che vanno decise dall’Ufficio Federale dei trasporti (UFT). Noi abbiamo parlato con tutti gli opponenti: ora le opposizioni sono scese a una quindicina. Confidiamo che entro quest’anno l’UFT riesca a prendere una decisione e concederà la “licenza edilizia”, chiamiamola così, in prima istanza. Poi, questi ultimi irriducibili, se lo vorranno (purtroppo) potranno andare fino al Tribunale Federale. Ma almeno un passo, una pietra miliare del progetto, è avere il permesso dall’UFT di fare i lavori nel corso di quest’anno. Un primo traguardo importante.
 

Claudio Zali ha un progetto nel cassetto che non ha ancora tirato fuori?

Io non tengo mai lì le cose per un po’: quando ho un progetto lo metto sul tavolo di lavoro. Tutti i grandi progetti sono in corso. Uno in particolare, che mi preme sottolineare, è la circonvallazione stradale Agno-Bioggio. Ma, un altro progetto al quale stiamo lavorando da poco, che vorrei fare uscire quanto prima è un programma di incentivi per la sostituzione degli impianti di riscaldamento, ed eventualmente

per la creazione di cappotti (per migliorare l’isolazione termica degli edifici). Un programma nuovo, dove il cittadino invece di ricevere, come succede ora, il 10-15% del denaro per i lavori (a fondo perso), ma deve mettere il restante di tasca propria, otterrà un sistema di finanziamento, oserei dire, chiavi in mano. Il Cantone paga subito tutto, però una parte la restituisci con il tempo. Sicuramente dovremmo trovare un accordo con BancaStato. Senza troppe formalità: chi vuole rottamare il suo bruciatore deve poterlo fare subito, parlando in maniera spiccia. Dunque si avrà un vantaggio ambientale immediato e non fra 15 anni. Chiaramente, è un programma molto ambizioso, perché rischia di essere una operazione dell’ordine delle centinaia di milioni di franchi. Bisognerà valutare la fattibilità finanziaria. È un progetto che comunque il Dipartimento ha avviato e che vuole portare al più presto a buon fine. 


*Intervista a Claudio Zali dal Mattino della Domenica. Articolo di Mauro Botti


Si candiderà alle prossime elezioni cantonali? Qual è la motivazione che la spinge a correre per un altro quadriennio?

 

Sì, mi ricandiderò. Vado avanti perché ci sono dei lavori importanti, come quelli che abbiamo citato in precedenza, che vorrei vedere… partire. Non dico di vederli finiti, ma almeno arrivare alla posa della prima pietra. Bisogna chiaramente finire anche queste procedure infinite. Questa è una motivazione. Poi ho anche la sensazione che all’interno del mio Dipartimento sto facendo un lavoro ragionevole e la motivazione per continuare è data anche dalla passione per il territorio, per i cittadini. Se la fiducia sarà ricambiata mi farà molto piacere andare avanti ancora quattro anni: il tutto s’incastra bene con i miei progetti per il futuro. 

E finiti i 4 anni di mandato?
 

Presto per dirlo. Siete troppo curiosi voi giornalisti: ho appena sciolto le riserve su questa elezione che voi pensate già alla prossima (ride, n.d.r.). So solo che non andrò in pensione: non concepisco la mia vita senza lavoro. Il prossimo mandato mi porterebbe all’età pensionabile, però la vita è ancora lunga, si spera, e ci sono tantissime cose ancora da fare, non necessariamente in Consiglio di Stato. 

Non possiamo lasciarci senza un pensiero a un collega, anzi a un caro amico: Marco Borradori… 

Marco è una grande fonte d’ispirazione, è una persona che ha influenzato le mie scelte professionali. Io siedo nel suo ufficio, per me è sempre l’ufficio di Marco: io sono ospite. Lui è rimasto al Dipartimento del territorio per moltissimo tempo e ha dato un’impronta a questo luogo che è ancora molto viva e si avverte in maniera forte perché molte persone che sono qui hanno lavorato con lui. Per certi versi è ancora il suo Dipartimento.
 

Finiamo in musica: con gli anni si è ammorbidito o ascolta ancora il Metal?

 
No, ascolto sempre il Metal. Il problema è uno solo: gli spostamenti in auto. Le macchine di oggi non hanno più la presa per il CD, questo è l’unico limite per l’ascolto della mia musica. Infatti, prediligo macchine che hanno ancora il CD. Ascolto i Rush e Led Zeppelin, mostri sacri che ascolto da sempre. È una musica che mi dà la carica.

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