Mercoledì scorso Claudio Zali, Consigliere di Stato della Lega dei ticinesi e Direttore del Dipartimento del territorio, è diventato presidente del Governo. Per un anno sarà lui a rappresentare il CS. Lo abbiamo incontrato per parlare di questa carica e del suo futuro politico… ma non solo.
Onorevole Zali, cosa cambia, per Lei, adesso che è diventato presidente del Consiglio di Stato?
Quello che cambia è il fatto che il Presidente si assume il ruolo di rappresentante dei colleghi verso l’esterno. Quindi vi sono maggiori impegni, aumenta il carico di lavoro legato alla carica che ricopro: firmerò più carte (sorride, n.d.r.). C’è quindi una parte amministrativa di cui ci si deve fare capo e comunque è un onore essere il rappresentante dei colleghi per un anno. Con quale spirito inizia questo “nuovo anno”? Con consapevolezza, perché capisco il momento difficile che abbiamo attraversato. Poi c’è il piacere di avere maggiori occasioni d’incontro con il paese, con la gente, che questa funzione offre. Ecco, il Paese, la gente: c’è ancora attenzione per la cosa pubblica? Per la politica? Io faccio parlare le cifre, dicono che i cittadini votano sempre di meno, con un sussulto dato dal voto per corrispondenza, però il trend è chiaramente verso il basso. Si può dire che una persona su due non partecipa più, e chi vota non dà la sua preferenza ai partiti. La politica classica, come la conosciamo, quella della precedente generazione, non esiste più. Evidentemente i cittadini si riconoscono sempre meno in un partito e in generale nella politica. Per carità, il disinteresse può anche significare che le cose vanno bene così e non si sente la necessità di esprimere il proprio voto. Come una persona che abita in un palazzo gestito bene e non va alla riunione condominiale.
Grandi opere: prendiamo per esempio il Tram-Treno. A che punto siamo?
Tram-Treno è una delle grandi opere di lungo respiro. Purtroppo, in Ticino questo genere di progetti richiedono molti anni, decenni. Dalla mia entrata in carica è stato uno sforzo continuo a trascinarsi tra i mille passi procedurali e progettuali necessari. Ora, il progetto è stato pubblicato, ci sono state le opposizioni (erano 115) che vanno decise dall’Ufficio Federale dei trasporti (UFT). Noi abbiamo parlato con tutti gli opponenti: ora le opposizioni sono scese a una quindicina. Confidiamo che entro quest’anno l’UFT riesca a prendere una decisione e concederà la “licenza edilizia”, chiamiamola così, in prima istanza. Poi, questi ultimi irriducibili, se lo vorranno (purtroppo) potranno andare fino al Tribunale Federale. Ma almeno un passo, una pietra miliare del progetto, è avere il permesso dall’UFT di fare i lavori nel corso di quest’anno. Un primo traguardo importante.
Claudio Zali ha un progetto nel cassetto che non ha ancora tirato fuori?
Io non tengo mai lì le cose per un po’: quando ho un progetto lo metto sul tavolo di lavoro. Tutti i grandi progetti sono in corso. Uno in particolare, che mi preme sottolineare, è la circonvallazione stradale Agno-Bioggio. Ma, un altro progetto al quale stiamo lavorando da poco, che vorrei fare uscire quanto prima è un programma di incentivi per la sostituzione degli impianti di riscaldamento, ed eventualmente