Sport, 31 marzo 2022

“Abbiamo creato un club su basi innovative e moderne”

Il presidente Marco Bernasconi ci presenta il giovane e dinamico VC Capriasca

LUGANO - Marco Bernasconi (54 anni) si occupa di gestione patrimoniale presso una fiduciaria di Lugano ma per coloro che seguono il ciclismo è soprattutto il presidente del Velo Club Capriasca, una delle società più giovani del nostro cantone. “Da sempre sono appassionato delle due ruote ed ho corso sino ai 14 anni per il Velo club Lugano, diretto in passato da mio zio Massimo, ovverossia il papà di Stefania Carmine, la prima donna ticinese ad ottenere risultati importanti a livello nazionale ed internazionale. La mia carriera però è durata poco. Più in là con gli anni, sono poi diventato allenatore e monitore G+S. Oggi lavoro con grande dedizione per un club che abbiamo creato per dare la possibilità ai tanti giovani della regione di praticare la mountain bike e la strada” ci ha detto nei giorni scorsi quando lo abbiamo raggiunto per parlare della società da lui diretta, riconosciuta ed apprezzata per la sua organizzazione e per le innovazioni introdotte in un contesto non sempre facile. 


“Siamo partiti con tanto entusiasmo nel 2014. Rammento che eravamo in cinque: oltre al sottoscritto anche Gian Paolo Lepori, Stefano Bubola, Mauro Zumelli e Joe Luzzi”, ricorda.


Come nasce l’idea di creare un nuovo velo club in un momento in cui il ciclismo, almeno a livello ticinese, vive un momento di difficoltà?
Dalla passione di alcune persone che, dopo avere avuto alcuni anni di esperienza in altri club, hanno deciso di fondare un nuovo sodalizio, con una nuova impostazione. L’idea era quella di dare la possibilità a tutti di provare e imparare la disciplina della mountain bike crescendo e migliorando senza troppe pressioni, seguito da monitori esperti e formati da Gioventù e Sport. Siccome in Capriasca non esisteva un Velo Club e il bacino di possibili bikers era molto alto, con delle zone molte adatte per la MTB, la scelta era praticamente obbligata. Vada sé che abbiamo potuto iniziare grazie anche al supporto del Municipio.


Non male...
Non è mai facile partire con una nuova società, ma con grande passione e con l’aiuto di alcuni sponsor e il Municipio appunto nel 2015 abbiamo fatto la prima uscita ufficiale con la nuova maglia e i primi 13 ragazzi iscritti al club.


Quali sono i vostri obiettivi?
Sono sempre gli stessi dalla fondazione: trasmettere i veri valori dello sport, rispetto, educazione, solidarietà, disciplina e competizione con il divertimento al primo posto. 


Come detto, la vostra società ha deciso di puntare sulla mountain bike. Scelta dovuta al fatto che oggi giorno la strada è vista come un potenziale pericolo per la sicurezza? 
Esatto: in Ticino il traffico in alcuni orari della giornata è veramente intenso e la sicurezza è impossibile garantirla. Inoltre: i ragazzi si divertono di più nei boschi in piena sicurezza, la zona di Redde è una palestra perfetta. 


Per i genitori meglio la montain bike: è un dato appurato e confermato anche da dirigenti di altre società.
Sicuramente, è un punto molto importante per i genitori, noi educhiamo i ragazzi su come comportarsi sulle strade; ma quando sei con il gruppo di ragazzi in allenamento (10 ragazzi per gruppo più monitore e aiuto monitore) diventa complicato gestire i pericoli della strada.


Non solo mountain bike, per altro
Certo, il Kids Tour prevede gare di MTB e strada, i ragazzi si allenano con la MTB e alcuni
partecipano anche alle gare con la normale bicicletta da corsa. I ragazzi, va detto, crescendo e passando di categoria utilizzano sempre di più la bici da strada (con degli allenamenti specifici), percorrendo delle distanze importanti; durante la preparazione invernale la bici da strada diventa fondamentale.


Al Kids Tour vi fate sempre onore.
Sì, ci difendiamo. Con il passare degli anni il Kids Tour ha raggiunto un buon livello e grazie all’impegno di TicinoCycling e dei club ticinesi i ragazzi possono partecipare a diverse gare di qualità. 


Avete il maggior numero di affiliati in tutto il Cantone malgrado siate fra i più giovani Velo club. 
Diciamo che il nostro format funziona, inoltre la Capriasca è una zona molto battuta dagli appassionati di mountain bike e il comune, tramite l’arena sportiva, ha sempre puntato sulle due ruote.


Una figura importante per il VC Capriasca è Ivano Rovelli. 
Oggi Ivano si occupa delle selezioni ticinesi per quanto riguarda la mountain bike per conto di TicinoCycling: lui ci ha dato una grossa mano i primi anni, fornendoci ottime idee e stimoli per la crescita dei nostri ragazzi più grandi in ambito nazionale. 


Collaborate anche con il Cardiocentro Ticino e con un fisiologo dello sport. Il vostro si può dire un club all’avanguardia. 
Per garantire qualità e sicurezza per la salute dei ragazzi ci siamo affidati ai migliori, abbiamo collaborato con il Cardiocentro fino al termine del 2020, poi con l’avvento dell’EOC abbiamo trovato un altro partner; oggi collaboriamo infatti con ARS Medica (medical partner) e naturalmente sempre con lo stesso fisiologo sportivo che condivide dalla creazione del VC Capriasca i nostri valori. 


Una società, la vostra, che ha un occhio di riguardo agli aspetti sociali.
Il Velo Club oggi porta ancora sulla maglia lo stemma della Fondazione bambini cardiopatici nel mondo. Dal 2014 devolviamo gli incassi che raccogliamo attraverso le nostre manifestazioni. Alcuni nostri ragazzi hanno portato a pedalare dei bambini provenienti dalla Guinea Bissau e operati al cuore presso il Cardiocentro, rendendosi conto di come sono fortunati a vivere in questo paese. 


Al di là di tutto, in Ticino il movimento delle due ruote sembra in crisi: poche corse, poche corridori, meno visibilità. Cosa ne pensa? 
Da alcuni anni a livello giovanile, dagli U9 agli U15, la partecipazione è ottima, quando passano di categoria, però, diventa più complicato gestire l’attività, la maggioranza delle gare si svolgono nella Svizzera tedesca e l’impegno a livello di allenamenti è molto importante. Sarebbe bello avere più visibilità da parte dei mass media, pubblicando i risultati delle varie gare del kids tour e nazionali, magari con qualche foto dei ragazziticinesi.


In conclusione: far crescere i giovani con i veri valori dello sport: sembra facile a parole.
Sembra facile... Con tutte le distrazioni esterne che ci sono nella nostra società è sempre più complicato, tanti ragazzi sono “richiamati” da altri interessi. Comunque quelli che intraprendono la strada del ciclismo sono portati al sacrificio e all’impegno, è un lavoro lungo che si fa con i genitori, rafforza il carattere e aiuta anche nella vita quotidiana.

M.A.

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