PECHINO (Cina) – Dopo averci perso per 2-1 ai rigori nella fase a gironi, alla Svizzera per battere la Repubblica Ceca negli ottavi di finale del torneo olimpico, a conti fatti, sono bastati 13”, quelli trascorsi dal pareggio di Ambühl al vantaggio di Mottet, arrivati a cavallo del 16’ del primo tempo. Dopo aver perso tutte le sfide del round robin, la formazione di Patrick Fischer ha finalmente alzato la testa e, pur concedendo qualchecosa di troppo alla Cechia, aggrappandosi a un superlativo Genoni e alla classe pura e limpida del bianconero Mirco Müller, ha tenuto duro e si è regalato il pass per i quarti di finale, dove ora affronteremo la Finlandia.
Certo, l’inizio di partita è stato uno shock, con la rete di Klok che sembrava poter mandare a rotoli ogni piano preparato e ogni idea costruita in allenamento dalla nostra Nazionale, poi però quei 13” hanno cambiato tutto. La Svizzera ha dovuto soffrire, ha dovuto incassare colpi e tiri – decisamente più impegnato di Genoni di quanto lo sia stato Hrubec – ma d’altronde le partite non si vincono soltanto col bel gioco, ma con le reti e quella siglata da Malgin nel secondo periodo ha creato quel solco che Cervenka e compagni, pur provandoci, non sono mai riusciti a colmare. Anzi, si sono dovuti inchinare anche al siluro di capitan Diaz nel terzo tempo, prima di addolcire la pillola proprio col giocatore dei Lakers.
E quindi, finalmente, possiamo sorridere e caricarci di energie positive e ottime sensazioni. Anche perché queste serviranno nel quarto di finale contro i finnici che, fin qui, hanno davvero impressionato. Ma si sa, ogni partita inizia dallo 0-0 e quindi… dobbiamo provarci.