ZURIGO – Dopo la conquista del pass per la semifinale di Coppa Svizzera, al Lugano era chiesta sia l’impresa che la conferma. Quella prova di maturità per capire se la squadra di Croci-Torti fosse diventata veramente grande. Se qualche dubbio era già nato a Thun, quando Sabbatini e compagni avevano sofferto davvero troppo pur ritrovandosi sul 2-0 dopo 14’, al Letzigrund quei dubbi sono diventati certezza: per puntare ai posti europei, questo Lugano deve crescere.
Non tanto per il gioco, perché i sottocenerini non hanno giocato male, anzi… ma dal punto di vista mentale. Fino al rigore sbagliato da Ziegler a inizio ripresa, il Lugano – pur incassando la rete del solito Marchesano – aveva retto l’urto della capolista (lei sì, signora squadra) per poi sciogliersi e incassare le marcature di Gnonto e dell’ex Ceesay che hanno fatto calare il sipario su quel match che davvero poteva cambiare il volto dell’intera stagione.
Purtroppo non è andata così e la truppa del Crus ora deve leccarsi le ferite, rialzarsi e cercare di trovare il giusto equilibrio sul manto erboso. Ci vorrà ancora del tempo per vedere il Lugano competere per le primissime, se non per la prima posizione del nostro campionato, ma – nonostante il 3-0, forse troppo esagerato – l’impressione che per ottenere la maturità, questa squadra debba applicarsi un po’ di più, non tanto perché “studia, conosce e sa”…





