Sport, 14 febbraio 2022

“Ho trovato un ambiente straripante di passione”

Intervista all’ ex bianconero Julien Vauclair nuovo DS e coach dell’Ajoie

Julien Vauclair: nemmeno il tempo di diventare direttore sportivo dell’Ajoie che subito ha dovuto prendere una decisione drastica: cambiare la guida tecnica. 
Non è stato facile, anzi! Dopo una lunga riflessione con i membri del CdA abbiamo convenuto che l’esperienza con Gary Sheehan era al capolinea. L’interminabile serie di risultati negativi consecutivi (18) e il fatto che il tecnico canadese avesse alle spalle un rapporto ultra datato con il nostro club, ci ha indotti al cambiamento. Debbo dire che mi è dispiaciuto comunicare questa notizia al diretto interessato. Anche perché sono appena giunto a Porrentruy. Mi sono sentito un po’ imbarazzato, non volevo fare la figura di chi arriva e stravolge tutto. 


Immaginiamo non sia stato nemmeno facile vestire i panni del coach. 
Ero arrivato nel Giura per fare il direttore sportivo ed ora mi ritrovo fra le mani anche questo ruolo. Ho deciso senza condizionamenti anche se non nego che vorrei liberarmi presto della sopraggiunta responsabilità. Ma siccome mancano solo 11 partite alla fine del nostro torneo, credo che ben difficilmente ci sia un allenatore in giro che accetti di chiudere la stagione con noi senza garanzie per il futuro. Per questo Serge Pelletier, da noi contattato, ha preferito la Germania (Augsburger Panthers, ndr).


Da escludere dunque la doppia funzione alla... Dubé, tanto per intenderci.
Salvo sorprese, no: io tornerò dietro la scrivania, che è poi il posto in cui ho pensato e sognato di sedermi un giorno. L’ offerta dell’ Ajoie è caduta a fagiolo.


Julien Vauclair ha sposato in pieno le idee del CdA. Certo.
Vogliamo dare solidità e stabilità al club e soprattutto mantenerlo costantemente nella massima serie. Pian piano, con politiche mirate, sono convinto che possiamo farcela. Ora più che mai il sodalizio deve darsi una struttura in grado di far fronte alle sfide del futuro. Dopo la costruzione della pista nuova, ora dobbiamo fare il salto di qualità anche a livello tecnico. 


La prossima stagione, fra le altre cose, torna la relegazione.
E dovremo farci trovare pronti. Non sarà semplice ma se riusciremo a costruire una rosa più competitiva, diremo certamente la nostra. Non sono tornato a Porrentruy per occupare perennemente la poltrona di ultimo della classe.



Nel club lavora anche suo fratello Tristain. 
È bello poter condividere con lui questa esperienza. In qualità di direttore del settore giovanile, Tristain sarà uno dei miei punti di riferimento. Una pedina fondamentale per il club. Anche lui mi ha incoraggiato a tornare a casa. 


A proposito: come si sta nel Giura dopo 25 anni di assenza?
È stato piuttosto strano all’inizio ma poi quando ho visto l’affetto della gente ho capito che non avrei avuto problemi. A Lugano ho trascorso un lungo periodo della mia vita: sono stato bene, ho avuto delle grandi soddisfazioni a livello sportivo, ho fatto amicizie e mi sono facilmente adattato alla vostra mentalità. In fondo Giura e Ticino si assomigliano. Abbiamo lo stesso spirito!


A Porrentruy l’hockey è una religione.
È la pura verità. In città si parla solo della nostra squadra. È un po' la bandiera del Cantone. Da sempre, sin dai tempi della Prima Lega. E poi il nostro pubblico è straordinario, emana una passione straripante. Pensi che dopo il cappotto incassato a Zugo prima della pausa olimpica, i tifosi cantavano cori di incorraggiamento. Dopo uno 0-11 non era affatto scontato (ride, ndr). 


Tornando al Lugano: Alessandro Chiesa potrebbe raggiungervi la prossima stagione? 
Il mio ex compagno di squadra e di mille battaglie Alessandro Chiesa interessa all’Ajoie. Non lo nego di certo. Fra l’altro non so se il club bianconero gli rinnoverà il contratto nonostante un ottimo grado di rendimento nella stagione in corso. E allora ecco che Chiesa potrebbe concludere la carriera proprio da noi. A 35 anni (li ha compiuti recentemente, ndr), il giocatore potrebbe diventare una pedina importante per la nostra squadra.


Quindi…
Ci siamo sentiti e abbiamo parlato del suo futuro. Gli ho detto a chiare lettere che ci interessa: Ale potrebbe fungere da chioccia ai nostri giovani e portare sul ghiaccio la sua esperienza e la sua capacità di leggere le partite. In questo momento è uno dei migliori giocatori del campionato svizzero nella fase di box play. 


Ma l’Ajoie non è l’unica società interessata al difensore del Lugano.
Ci siamo dati appuntamento al termine delle Olimpiadi e a quel punto Alessandro ci comunicherà la sua decisione.

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