Nell'ottobre 2020 una banda di ladri, tutti cittadini lituani, durante una rapina a una gioielleria a Villars-sur-Ollon (VD) ha violentemente aggredito e successivamente legato il proprietario del negozio, prima di fuggire con orologi e gioielli. Arrestati, i quattro venivano processati questa settimana e sono stati tutti giudicati colpevoli di rapina per mestiere. I tribunale penale del Vaud est ha seguito, a grandi linee, le richieste del procuratore.
La sentenza più pesante va al "responsabile del gruppo", che è condannato a 8 anni di prigione e 80 aliquote giornaliere a 30 franchi. La sua collaborazione alle indagini ha giocato a suo favore. In altre rapine, l'uomo aveva già minacciato i dipendenti di una gioielleria e di una galleria d'arte di Ginevra, armato di una pistola spray al pepe e di un piccone. È stato anche condannato per furto con scasso, violazione di domicilio e ingresso e soggiorno illegale.
Considerando gli atti preparatori alla rapina, i giudici hanno stabilito una pena di cinque anni e mezzo di prigione per il "capo della rete", anche se questi continua a sostenere la sua innocenza. Nega di essere colui che l'accusa dipinge come il "comandante" delle operazioni.
In considerazione del suo "ruolo attivo e violento" nella rapina alla gioielleria, il tribunale ha deciso una pena di quattro anni e mezzo per il "caporale" della banda. Anche lui aveva già scontato diversi mesi di prigione in passato.
Il giovane "soldato" è l'unico a beneficiare di una sospensione parziale della pena. Dei 36 mesi di carcere a cui è stato condannato, dovrà scontarne 18. Tutti gli imputati saranno espulsi dalla Svizzera per 15 anni, tranne il giovane che potrà far ritorno fra 5 anni. "Questa è la tua ultima possibilità. Non voglio più vederti. Se torni in Svizzera, sarai mandato in prigione immediatamente", ha detto a quest'ultimo il presidente del Tribunale.
L'avvocato della presunta mente delle operazioni farà ricorso, mentre gli altri non escludono la possibilità di fare lo stesso, dato che contestano il furto qualificato. "Dalle immagini della telecamera di sorveglianza della gioielleria, possiamo vedere che sono dei dilettanti. Non sono particolarmente pericolosi", ha detto l'avvocato. E il mio cliente è stato punito più severamente, anche se è solo un esecutore.
Da parte sua, il gioielliere, che soffre ancora le conseguenze psicologiche della rapina, è stato risarcito con 10'000 franchi per danni morali, anche se ne chiedeva il doppio.
La sentenza più pesante va al "responsabile del gruppo", che è condannato a 8 anni di prigione e 80 aliquote giornaliere a 30 franchi. La sua collaborazione alle indagini ha giocato a suo favore. In altre rapine, l'uomo aveva già minacciato i dipendenti di una gioielleria e di una galleria d'arte di Ginevra, armato di una pistola spray al pepe e di un piccone. È stato anche condannato per furto con scasso, violazione di domicilio e ingresso e soggiorno illegale.
Considerando gli atti preparatori alla rapina, i giudici hanno stabilito una pena di cinque anni e mezzo di prigione per il "capo della rete", anche se questi continua a sostenere la sua innocenza. Nega di essere colui che l'accusa dipinge come il "comandante" delle operazioni.
In considerazione del suo "ruolo attivo e violento" nella rapina alla gioielleria, il tribunale ha deciso una pena di quattro anni e mezzo per il "caporale" della banda. Anche lui aveva già scontato diversi mesi di prigione in passato.
Il giovane "soldato" è l'unico a beneficiare di una sospensione parziale della pena. Dei 36 mesi di carcere a cui è stato condannato, dovrà scontarne 18. Tutti gli imputati saranno espulsi dalla Svizzera per 15 anni, tranne il giovane che potrà far ritorno fra 5 anni. "Questa è la tua ultima possibilità. Non voglio più vederti. Se torni in Svizzera, sarai mandato in prigione immediatamente", ha detto a quest'ultimo il presidente del Tribunale.
L'avvocato della presunta mente delle operazioni farà ricorso, mentre gli altri non escludono la possibilità di fare lo stesso, dato che contestano il furto qualificato. "Dalle immagini della telecamera di sorveglianza della gioielleria, possiamo vedere che sono dei dilettanti. Non sono particolarmente pericolosi", ha detto l'avvocato. E il mio cliente è stato punito più severamente, anche se è solo un esecutore.
Da parte sua, il gioielliere, che soffre ancora le conseguenze psicologiche della rapina, è stato risarcito con 10'000 franchi per danni morali, anche se ne chiedeva il doppio.