Mondo, 23 gennaio 2022

Vittorio Feltri esclusivo: "Draghi il più adatto al Colle. Svizzera esempio democratico"


*Articolo dal Mattino della Domenica. Di Mauro Botti

L'elezione del presidente della Repubblica italiana del 2022 sarà la quattordicesima elezione del capo dello Stato e si terrà da domani, 24 gennaio. Per avere un parere su quello che sta succedendo nella vicina Penisola e fare quattro chiacchiere con un giornalista di peso, abbiamo incontrato Vittorio Feltri, Direttore editoriale di Libero. Ci accoglie con la sua solita verve.

 

Direttore, cosa pensa della corsa al Quirinale?

Le rispondo più che volentieri, anche se è una delle cose più noiose che sono accadute in Italia negli ultimi vent'anni. Non si parla infatti di una cosa che tutti ignorano, perché è il Parlamento, non sono gli italiani che votano per eleggere il Presidente della Repubblica. Dovete sapere, forse da voi non si è ancora capito (ride, ndr.) che il Parlamento italiano è ormai una specie di osteria: ognuno dice delle stupidaggini e non ne trovi tre che vadano d’accordo. Detto questo, come fanno a scegliere una persona da mandare al Quirinale? Missione impossibile. Quindi, assistiamo tutti con disgusto a questo spettacolo. La cosa che più mi stupisce è che i giornali non parlino d’altro... scrivono di Covid e di Quirinale. Tutti gli altri fatti della vita vengono ignorati, è assurdo. 

I problemi sono altri in questo momento secondo lei?


"Ma certo, come negli altri Paesi. Ci sono anche molte altre storie da raccontare. Non si deve parlare solo dei problemi, tra l’altro, ma anche riportare cosa succede in giro, in Italia e nel mondo intendo. Ma i giornali sono piegati al Palazzo, una cosa aberrante e stucchevole. 

Cosa pensa del ritiro di Berlusconi dalla corsa al Quirinale? 

L’ex cavaliere ha ormai l’età del dattero, come ho avuto modo già di dire. Chi coltiva datteri, non mangia datteri, si dice, perché prima di fare i frutti il dattero ci mette un secolo. Ma io stesso posso dire di essere un dattero, quindi non c’è nulla di offensivo. Berlusconi è vecchio, ha 85 anni: se fosse stato eletto (ipotesi che comunque mi sarei sentito di escludere al 100%) sarebbe dovuto restare lì fino a 92 anni. Insomma, stiamo scherzando? Sarebbe stata una candidatura paradossale. 


Allora chi sarà veramente in grado di salire al colle? 

"Penso che il più adatto sia Draghi. Il motivo è anche molto semplice da spiegare. Se diventa Presidente della Repubblica, poi tocca a lui nominare il Premier. Visto che non è stupido, garantirebbe una continuità con la sua politica, questo mi sembra evidente. Sicuramente si appoggerebbe a un personaggio che gli garantisce questo. 

Il futuro presidente avrà a che fare anche con il forte indebitamento italiano. Lei ha sempre reso attenti i suoi lettori anche su questo..

"Assolutamente vero. Siamo l’unico Paese che esulta per un debito come il nostro. Ma neanche una famiglia contrae un debito e poi stappa la bottiglia di champagne. Ma che c***o festeggi! Devi restituirli quei soldi c*******e! E poi la cosa strana è che in Italia, i cittadini comuni hanno la maggiore ricchezza depositata in banca. Tutti che piangono, ma sono tutti ricchi. Poi, certo, i poveri ci sono e ci saranno sempre, purtroppo".

 

Pensa alla disoccupazione?
"Ma su questo tema io la penso a modo mio. La disoccupazione non esiste, è tutta gente che non sa fare un mestiere.

Se non sai fare nulla, come puoi trovare un posto di lavoro? Non puoi, è molto semplice. Se sai fare bene l’idraulico guadagni tanto, ma se non sai fare un c***o, non puoi pretendere di essere occupato da qualche impresa. Come voi avete il frontalierato, un problema di molti altri paesi. Situazioni cicliche. Dunque, secondo me, l’unico modo è mettersi con la schiena curva e lavorare! Punto e basta, non esiste un altro metodo. 


Sua mamma era svizzera, tra l’altro. Cosa prenderebbe dal nostro Paese da importare “politicamente” in Italia?

"Tutto! Senza tentennamenti. È il sistema, quello svizzero, che funziona meglio. Ha dei difetti come tutte le cose umane. Ma, ripeto, secondo me è quello più rappresentativo dal punto di vista democratico. Non è una mia invenzione, è solo la pura realtà. Il Ticino inoltre lo adoro, è chiaramente molto vicino alla nostra mentalità. Ma apprezzo tutta la Svizzera e la sua storia. Ho molti amici svizzeri. E mia mamma, che veniva dal Canton San Gallo, aveva creato in casa una sorta di regime totalitario. Molto quadrata. Lei diceva però che tra Bergamo e il Canton San Gallo non c’era nessuna differenza. 

Rimanendo in Svizzera... la separazione Hunziker-Trussardi. Lei li ha fatti conoscere, giusto? 

Assolutamente sì. Sono stato anche testimone di nozze. Ero amico di tutti e due. Io mi rendo conto però che, dopo dieci anni, anche se sposi la persona più dolce di questo mondo... ti ha rotto i c******i, e non ti viene più voglia di andarci a letto nemmeno con una pistola puntata alla nuca. È normale che succede questo. O il matrimonio lo trasformi in un rapporto di mutuo soccorso, di aiuto reciproco, di appoggio, o sennò va a farsi benedire... è fattuale!

E il suo matrimonio?
 

"(ride, ndr.) Con mia moglie sono insieme da 53 anni, non mi è mai venuto in mente di separarmi: primo perché non voglio sopportare dei costi supplementari, poi mia moglie mi è simpatica. Non facciamo l’amore (edulcoriamo, ndr.) da 40 anni, ma stiamo bene insieme".
 

Anche per queste sue “uscite”, viene tacciato di essere un misogino.

"Ma sono tutte cazzate. Come la parola omosessuale, che io non uso, utilizzo quella del popolo. Ne uso dunque un’altra anche perché non sono un medico, ma non la ripeto per non metterla magari nei guai. Una cosa che mi preoccupa, però, è che quando s’invecchia si fa un po’ confusione con le parole. Ho un ex compagno di scuola che li chiama “proci”... se si confonde una cosa con l’altra è la fine (ride, ndr). 

E sugli stranieri? Anche lì, il suo pensiero per alcuni è “duro”.

"Ma, la migrazione è vecchia come il mondo. I popoli hanno sempre cercato di andare in zone migliori, per stare bene. Questo è un dato di fatto. Non si può combattere del tutto la migrazione, ma va governata. Significa impedire che arrivino delle masse che vogliono imporre delle civiltà a noi. Mi riferisco agli islamici. Questo è assurdo. O si adattano o vanno fuori dai c*******i, detto in maniera molto brutale. Come la storia di queste donne tutte mascherate, sono piccoli segni ma che dimostrano come non c’è nessuna volontà da parte loro di adattarsi a una civiltà diversa dalla loro. Non assimilano nemmeno il nostro modo di vivere. Ma cosa vogliono allora?

*Edizione del 23 gennaio 2022


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