La sinistra non perde il vizio di voler di voler attingere a piene mane dalle tasche degli altri anziché fare ordine in casa propria. Perché per esempio non si chiede come meglio utilizzare i budget plurimiliardari di spesa sociale e di trasferimento, rivedendoli e reindirizzandoli a chi veramente ha bisogno? Senza tagliargli, semplicemente spendendoli meglio.
Uno studio del Centro di competenze tributarie della SUPSI proprio questa settimana mostra come il Ticino sia sistematicamente tra gli ultimi Cantoni per attrattività fiscale per le persone fisiche (reddito e sostanza) e per quelle giuridiche (utile e capitale). Peggio di noi ci sono Zurigo o Ginevra, che sul piatto hanno tuttaviaben altro da offrire. Secondo la legge tributaria, il moltiplicatore cantonale è fisso al 97% ancora quest'anno e l'anno prossimo. Dal 2024 potrebbe scendere al 96%, ma solo se il Gran Consiglio lo vorrà. Senza quel voto, dal 2024 ritornerebbe al 100%.
Uno studio del Centro di competenze tributarie della SUPSI proprio questa settimana mostra come il Ticino sia sistematicamente tra gli ultimi Cantoni per attrattività fiscale per le persone fisiche (reddito e sostanza) e per quelle giuridiche (utile e capitale). Peggio di noi ci sono Zurigo o Ginevra, che sul piatto hanno tuttaviaben altro da offrire. Secondo la legge tributaria, il moltiplicatore cantonale è fisso al 97% ancora quest'anno e l'anno prossimo. Dal 2024 potrebbe scendere al 96%, ma solo se il Gran Consiglio lo vorrà. Senza quel voto, dal 2024 ritornerebbe al 100%.
Il 19 ottobre 2021 UDC, Lega, PLR e parte del
PPD hanno votato un decreto legislativo che mira a sanare i conti del Cantone entro la fine del 2025 contenendo la spesa, senza riversamenti sui Comuni e senza aumenti delle imposte. Questo decreto implica che fino al 2025 compreso e senza voto del Gran Consiglio il moltiplicatore cantonale resterebbe al 97%.
Sul Foglio ufficiale del 12 gennaio 2022 è stata pubblicata la riuscita del referendum lanciato dalla sinistra contro la manovra di risanamento. Per raccogliere le firme, la sinistra e si sindacati hanno mentito alla popolazione paventando tagli delle prestazioni e degli stipendi degli impiegati pubblici. Ma il decreto non parla affatto di tagliare la spesa, bensì di tenerla ferma ai già alti valori odierni, oppure di lasciarla aumentare più lentamente.
Con il loro referendum, i socialisti, sindacati e verdi vogliono aumentare le imposte e scaricare il barile sulle spalle dei Comuni, che il decreto invece protegge. Dobbiamo davvero porre un freno al socialismo selvaggio fatto sempre coi soldi degli altri.
Sul Foglio ufficiale del 12 gennaio 2022 è stata pubblicata la riuscita del referendum lanciato dalla sinistra contro la manovra di risanamento. Per raccogliere le firme, la sinistra e si sindacati hanno mentito alla popolazione paventando tagli delle prestazioni e degli stipendi degli impiegati pubblici. Ma il decreto non parla affatto di tagliare la spesa, bensì di tenerla ferma ai già alti valori odierni, oppure di lasciarla aumentare più lentamente.
Con il loro referendum, i socialisti, sindacati e verdi vogliono aumentare le imposte e scaricare il barile sulle spalle dei Comuni, che il decreto invece protegge. Dobbiamo davvero porre un freno al socialismo selvaggio fatto sempre coi soldi degli altri.
Dal Mattino della Domenica