Ben detto.
La tennista, che non conosce ancora il destino del serbo e non sa cioè che dovrà tornarsene a casa, preferirebbe non entrare nell’argomento Novak Djokovic. “Negli ultimi giorni in Australia si è parlato solo e soltanto di Nole. Del torneo, invece, poco o nulla. Come se fosse caduto in secondo piano. Peccato, alla fine hanno perso un po’ tutti, l’Australia, Djokovic stesso e gli organizzatori”. Ecco allora la sua stoccata. “Djokovic ha sbagliato. Credo che su questo non ci siano dubbi. Se ci sono delle regole, le devi rispettare. Non perché è numero uno al mondo può permettersi di aggirarle. Sono delusa. E mi spiace soprattutto per i tantissimi appassionati di tennis che avrebbero voluto vederlo in azione. Ma la sua eventuale permanenza avrebbe fatto gridare allo scandalo”.
Lasciamo allora lo spinoso caso Djokovic e parliamo invece della nostra tennista, con la quale abbiamo colloquiato prima del suo lungo viaggio di ritorno dall’Australia. Un viaggio durante il quale avrà avuto il tempo di pensare a ciò che avrebbe potuto essere e invece non è stato.
Susan: partiamo dalle aspettative.
Non nego di essere delusa. Pensavo di far meglio dopo i buoni risultati ottenuti sul finale della scorsa stagione. L’aver
guadagnato delle posizioni nelranking del singolare e del doppio suggerivano ottimismo e speranza. Anche se di calcoli veri e propri non ne ho mai fatti. Che conta in realtà è la crescita tecnica. E questa è stata secondo me esponenziale. Quando sono giunta in Australia mi sentivo bene, ero carica e motivatissima. Purtroppo le cose non sono andate come avrei voluto. Ma non mi fascio di certo la testa, non è nel mio stile e nel mio carattere.
Cosa non ha funzionato?
Che la rivale è stata piu brava di me. Non c’è molto da aggiungere. La Rodionova ha giocato meglio e probabilmente ha sopportato il gran caldo con meno fatica della sottoscritta.
Eppure la sfida era iniziata bene.
Sono andata sul 4-2 e sul 30-0 sul mio servizio, giocando in modo pulito e concentrato. La partita si era messa decisamente bene. Poi però l’australiana ha fatto valere la sua superiorità fisica e su di me è calato il sipario, In meno di un’ora e mezzo, ha vinto il match. Complimenti! Non ho certo giustificazioni per questa sconfitta.
Quella australiana è stata comunque una buona esperienza.
Ci mancherebbe! È proprio da situazioni come queste, in cui è mancato il risultato, che ci si deve risollevare. Melbourne è stata una delusione ma posso dire di avere imparato moltissimo. Soprattutto dal punto di vista mentale. Del resto, chi è abituato a fare tanti sacrifici per affrontare al meglio il mondo del professionismo, non si abbatte certamente per una sconfitta. So che ho ancora molto da migliorare ma sono altrettanto sicura di essere sulla strada giusta.
Prossimi obiettivi?
Devo smaltire la delusione di Melbourne e cercare in seguito di giocare il maggior numero di tornei importanti e fare il maggior numero di punti per migliorare ancora la mia classifica. Mi piacerebbe un giorno entrare nel tabellone principale dei grandi tornei senza passare dalle qualificazioni., anche se questo è un progetto per il 2023. La voglia e la motivazione non mi mancano di sicuro.
MDD