La pena di morte torna in Giappone a distanza di due anni dall’ultima volta. Lo ha deciso l’amministrazione del premier Fumio Kishida, che ha definito la condanna “inevitabile per i crimini efferati e che la comunità giudica atroci”.
“Vista l’atrocità dei crimini commessi – ha detto – e il tasso di recidiva di alcuni soggetti