Svizzera, 08 novembre 2021
"Bloccare i permessi G va contro il diritto svizzero e la libera circolazione"
La mozione della deputata Sabrina Aldi (Lega) che chiede l'obbligo di residenza per i lavoratori del settore pubblico o parapubblico va respinta perchè "incompatibile con il diritto superiore". È quanto si legge in un rapporto del Consiglio di Stato in cui si invita a respingere una mozione presentata lo scorso 12 aprile da Sabrina Aldi.
Nel rapporto, il Governo afferma che la mozione andrebbe a cozzare sia contro il diritto svizzero (Legge sugli stranieri) che la libera circolazione con l'Unione europea. "I Cantoni non hanno alcuna possibilità di adottare delle norme o delle misure discordanti con l’Accordo sulla libera circolazione" si legge nel testo, in cui si aggiunge che "un’azione contro il diritto federale e internazionale, davanti ai Tribunali nonché alle Autorità
federali di riferimento, sarebbe difficilmente sostenibile" e che, di conseguenza, un blocco dei permessi potrebbe essere giustificato soltanto in casi eccezionali e attuato "solo sulla scorta di una precisa base legale introdotta a livello federale".
Nulla da fare anche per la seconda richiesta presente nella mozione, ossia l'obbligo di spostare la residenza in Svizzera, che, stando al Consiglio di Stato "comporta le stesse criticità giuridiche sia dal lato legale che da quello costituzionale" sopra citate. Una richiesta che inoltre, aggiunge il governo, non è prevista dalla Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti (LORD) ossia che "a giudizio del Consiglio di Stato la nomina può essere subordinata al domicilio effettivo in Svizzera o nel Cantone".