Sport, 04 novembre 2021
Senza fiato, senza fisico e senza testa: la crisi totale del Lugano
La sonora sconfitta di Zugo ha allargato e definito il momento complicato dei bianconeri che davvero non riescono a trovare il bandolo della matassa
LUGANO – Ne avevamo parlato dopo la sconfitta di sabato in casa contro il Ginevra. Non possiamo non sottolinearlo ancora una volta, dopo l’ennesima prova – opaca, a dir poco – di Zugo: parlare di crisi in casa Lugano è doveroso, scontato e ovvio. In fondo se una squadra perde 9 delle ultime 12 partite – al netto degli infortuni del primo periodo – e incassa 27 reti in 6 partite… è evidente che qualcosa non quadra.
In questo momento il Lugano sia mentalmente che tecnicamente è lontano anni luce dalla squadra che Domenichelli e McSorley avevano in mente quest’estate. Analizzare quanto avvenuto martedì a Zugo risulta anche complicato – e forse inutile – perché se da una parte i Tori non hanno mai voluto imprimere ritmi altissimi alla sfida, consci di poter gestirla a loro piacimento, dall’altra parte i bianconeri in partita non ci sono mai entrati, pagando il primo errore dopo 56” e chiudendo di fatto la contesa dopo lo 0-2.
In questo momento il gruppo ci prova, tenta di fare le cose bene, ma appena qualcosa va storto, mentalmente la squadra entra in un tunnel di timore, di paura, di insicurezza totale che soltanto una bella vittoria, di quelle sporche, lottate,
potrebbero spazzare via. Ma come? Ecco, è questa una vera domanda? Come ne può uscire il Lugano da questa situazione? Come Fazzini e compagni possono trovare quel successo scacciacrisi? La risposta in questo momento non riusciamo a trovarla e, in fondo, non dobbiamo essere noi a cercarla e trovarla, ma chi in quello spogliatoio ci vive.
Ora il Lugano è fragile, timoroso, pauroso e bloccato e soltanto la pausa per la Nazionale, forse, potrebbe aiutarlo. Ma pensare di arrivare a quel momento senza fare punti diventa pericoloso. Da una parte, come abbiamo sempre detto, c’è l’attenuante degli infortuni che hanno minato non solo la struttura tattica della squadra, ma anche fisica: McSorley è stato costretto nel periodo di massima difficoltà a concedere tanto, troppo, ghiaccio ai suoi uomini chiave che ora sono del tutto spompati. Ma dall’altra è anche evidente che il Lugano, nel momento in cui ha recuperato diversi uomini dall’infermeria, è andato incontro a un’involuzione totale del suo gioco. E capirne il perché (stanchezza fisica? Mentale?) è davvero complicato e difficile… a McSorley e ai suoi tocca un lavoro non del tutto semplice, anche perché siamo già a novembre…