LUGANO - Le dimissioni improvvise della rettrice Lambertini riaprono il dibattito sul futuro dell’Università della Svizzera italiana. A innescarlo è Lorenzo Quadri, che commenta senza giri di parole la scelta del nuovo rettore ad interim, l’italiano Stefano Balbi. Nel suo post critica il percorso che, a suo avviso, sta trasformando l’ateneo in «colonia tricolore».
«Da rettrice italiana (nemmeno residente a Lugano) a rettore italiano, dal cui cv non risulta alcun contatto con le università svizzere», scrive Quadri, chiedendosi poi: «Quali rapporti ha il nuovo rettore con la realtà accademica elvetica? Parla le lingue nazionali?». E ancora: «Naturalmente non c'era uno svizzero disponibile (…) ad assumere il ruolo... sono questi i famosi “lavori che gli svizzeri non vogliono più fare”?».
Quadri punta il dito anche contro la strategia – finora poco riuscita – di rendere l’USI più attrattiva per studenti dal resto della Confederazione: «E l'obiettivo (…) di attirare a Lugano studenti dal resto della Confederazione? Di questo passo si allontana sempre di più». Parole dure, che riaccendono una discussione strutturale: quale identità deve avere l’università ticinese?





