Svizzera, 21 ottobre 2021
Aveva chiesto soldi per interrompere una gravidanza che non c'era, condannata e espulsa
La donna camerunense di 40 anni, amante di un dirigente di un'azienda, che si era fatta versare quasi 235'000 franchi per porre fine a una sua presunta gravidanza (vedi articoli correlati) è stata condannata per ricatto, estorsione e riciclaggio di denaro. Sarà inoltre espulsa dalla Svizzera.
L'imputata aveva inviato quasi 7000 franchi a suo fratello in Camerun. Il Tribunale di Broye e Nord Vaud ha pronunciato una condanna a 30 mesi di prigione, come richiesto dalla Procura, all'inizio della settimana scorsa. Il tribunale ha anche ordinato la sua espulsione dalla Svizzera per sei anni. Oltre al risarcimento, la donna dovrà
![](https://www.mattinonline.ch/upload/multimedia/2024-01-24-15-25-0497010.jpg)
pagare quasi 20'000 franchi di spese legali.
Da parte sua, la vittima ha potuto recuperare circa 50'000 franchi trovati a casa dell'ex amante, più precisamente nel... suo aspirapolvere. Quasi 40'000 franchi erano già stati spesi in borse, scarpe, gioielli e orologi di seconda mano. Secondo l'accusa, donna aveva continuato a chiedere sempre più soldi al suo amante per l'aborto, fino a quando lui aveva cominciato ad avere seri dubbi sulla veridicità sulla sua gravidanza e aveva finito per sporgere denuncia. E alla fine anche i giudici non hanno creduto all'esistenza della gravidanza.