Sport, 13 settembre 2021

A New York si parla russo: Rod Laver, Roger e Rafa tirano un sospiro di sollievo

La vittoria di Medvedev agli US Open contro Djokovic interrompe il regno del serbo, capace di vincere in Australia, a Parigi e a Wimbledon nel 2021

NEW YORK (USA) – Un po’ come è successo a Serena Williams. Sì perché l’americana nel 2015, dopo aver trionfato negli Australian Open, al Roland Garros e a Wimbledon era giunta a New York, nel suo Slam di casa, come la logica e assoluta favorita. La tennista a stelle e strisce sembrava letteralmente imbattibile, prima di svegliarsi dal sogno “Grande Slam” in semifinale, quando a sgambettarla fu a sorpresa l’italiana Roberta Vinci che, nell’atto conclusivo, si arrese alla connazionale Flavia Pennetta. Un po’ come successo a Serena Williams, dicevamo, anche perché l’americana dopo aver raggiunto quota 23 Slam vinti, trionfando in Australia nel 2017, non è più riuscita a fare quel passo in più che le avrebbe permesso si raggiungere a quota 24 Margareth Smith Court.
 
Per capire e immaginare la sua delusione, basterebbe riguardare Novak Djokovic questa notte in lacrime, quando sotto 2 set a 0 e 4-5, si apprestava ad andare a rispondere a quel Daniil Medvedev, pronto a interrompere il suo di sogno “Grande Slam”. Basterebbe riguardare il serbo che, sostenuto dal pubblico – per nulla sportivo – di New York, piangeva sotto l’asciugamano. Quel pubblico che fino a questa notte era abituato
a sostenere Federer o Nadal, non riuscendo ad amare quel ragazzo di Belgrado, diventato un beniamino di colpo nella serata che, da storica, si è trasformata nella sua sconfitta più cocente. Basterebbe immaginare cosa avrebbe significato per lui non solo superare Rafael Nadal e Roger Federer nella classifica degli Slam vinti (tutti e 3 sono a quota 20), ma anche compiere quell’impresa che nell’Era Open è riuscita solo a Rod Laver, nel lontano 1969.
 
 
Ma se Novak fin qui era stato intrattabile, dando l’impressione di giocare come il gatto col topo nelle sue partite (a Melbourne, a Parigi e a Wimbledon, così come a New York), concedendo spesso il primo set al rivale, questa notte contro Medvedev non ha avuto possibilità, dovendo alzare bandiera bianca e dovendo arrendersi a un russo in formato Terminator. E così il suo Grande Slam è svanito sotto i colpi devastanti e perfetti del ragazzo di Mosca: il suo più grande rammarico dopo la finale olimpica sfumata in maniera incredibile ad agosto contro Zverev. Nole resta e resterà uno dei più grandi della storia del tennis, anche senza Grande Slam, anche perché nessuno mai dal 1969 in poi era arrivato così vicino dal riscrivere la storia…

Guarda anche 

“Il dualismo Sinner-Alcaraz regala qualità e spettacolo”

LUGANO - La ticinese Susan Bandecchi si sta allenando in vista di un torneo WTA in programma nelle prossime settimane in Germania. “Non è deci...
26.07.2024
Sport

“Un sogno? Sarebbe bello intervistare Oprah Winfrey”

LUGANO - Empatica e determinata, Laura Zucchetti è uno dei volti e delle voci più popolari di Teleticino e Radio 3i. Presentatrice e giornali...
16.07.2024
Sport

Ecco il documentario su Federer: un modo per salutarlo e ricordare le sue gesta

LUGANO – Il prossimo 20 giugno, su Amazon Prime, sarà disponibile il documentario relativo a Roger Federer: “Federer: gli ultimi dodici giorni”. ...
13.06.2024
Sport

GALLERY – Marta Kostyuk infiamma Parigi… e i social

PARIGI (Francia) – Il suo Roland Garros, nel torneo di doppio, in coppia con la rumena Gabriela Ruse, si è interrotto in semifinale, al cospetto della coppia...
11.06.2024
Sport

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto