Sport, 13 settembre 2021

“E pensare che un tempo ero io a chiedere autografi”

Ricky Petrucciani e il Galà dei Castelli: da ragazzino-spettatore ad aspirante big

BELLINZONA - Il settimo posto nella finale dei 400 metri non ha certamente scosso il morale del nostro Ricky Petrucciani, tornato dalla Weltklasse di Zurigo (l`ex meeting) con un pugno di mosche in mano. Niente male: la stagione del losonese resta da incorniciare; il titolo europeo Under 23 conquistato a Tallin (con la miglior prestazione stagionale) e la partecipazione ai Giochi Olimpici di Tokyo (con tanto di semifinale) sono lì ad attestare la sua grande crescita, registrata fra l`altro in un anno certamente difficile per tutti gli sportivi d`elite (vedi Covid-19). Nessun dramma, perciò, per un piazzamento al di sotto delle aspettative nella prova del Letzigrund, al termine della quale ha chiuso con il tempo di 46.38, lontano dal suo personale (45.02) e anche dal primato nazionale detenuto ormai dal 1996 da Mathias Rusterholz. Per la cronaca ricordiamo che la gara è stata vinta dall`americano Michael Curry, che dovrebbe essere presente al Galà dei Castelli martedi sera. 


Ricky: Athletissima e Weltklasse non le hanno portato fortuna. 
Le aspettative erano altre. Avrei voluto far meglio ma non sempre tutte le ciambelle escono col buco. Del resto noi atleti sappiamo benissimo che possono capitare delle giornate storte e in cui non tutto funziona come si vorrebbe. Accetto comunque questo risultato al di sotto delle previsioni e ora mi concentro sul futuro. Futuro che si chiama Galà dei Castelli.


Qual’era l’obiettivo fissato per Zurigo?
Si scende in pista sempre per fare il massimo. Ma a volte, appunto, non basta. Per me si è trattato comunque di una grande esperienza. Correre in quel contesto è semplicemente fantastico.


A proposito di Weltklasse: questa volta si è gareggiato anche in piazza.
Se non sbaglio c’erano una trentina di prove in concorso e dividere su due giornate le competizioni era la soluzione ideale. Direi che è andata benissimo, visto che in centro città c’era un sacco
di gente. Appassionati e curiosi. Gli organizzatori hanno fatto benissimo a battere questa strada. 


Ma intanto il Galà dei Castelli bussa alle porte. 
Di solito si dice che ogni meeting vale l’altro. Non credo sia così, almeno a livello emotivo. Correre in casa, correre al Comunale, davanti ad amici, parenti e qualche tifoso, è un cosa davvero bellissima, che mi rende felice. Gioco in casa, insomma, e per questo motivo sono carico. Con Ajla cercheremo di tenere alta la bandiera del Ticino. A proposito: lei è in gran forma. Potrebbe essere una delle stelle della serata bellinzonese. 


A Zurigo ha ottenuto un gran risultato.
Il suo terzo posto nella finalissima dei 100 metri e con un tempo al di sotto degli undici secondi, la dicono lunga. Ajla sta disputando una eccellente stagione e sono proprio contento per lei. Ma direi che è tutta l’atletica leggera rossocrociata che sta facendo dei grandi risultati. È dalla primavera scorsa. Un biglietto da visita non male per il Galà.


Torniamo a Bellinzona, al meeting di martedi prossimo. In giro c`è molta attesa. Gli appassionati non vedono l`ora di vedere all’opera i loro beniamini. 
È l’appuntamento sportivo internazionale più importante del Cantone. E se si aggiunge che gli atleti svizzeri stanno facendo bene, beh, ecco che allora il quadro è davvero completo. Mi aspetto un Comunale pieno e naturalmente tanto entusiasmo. Darò il massimo, ci tengo molto a ben figurare.


Ieri mattina, fra l’altro, c`è stato il ritorno degli atleti fra la gente nelle vie del centro della Capitale.
Un momento aggregativo davvero unico. Pensi che qualche anno fa, quando era ancora un ragazzino, ero io a chiedere gli autografi ai grandi protagonisti. Quello di Asafa Powell lo conservo gelosamente.

MDD

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