Sport, 06 settembre 2021

Saracinesca Sommer: Qatar 2022 è nelle nostre mani

Il pareggio di ieri sera contro l’Italia ci mette in una posizione favorevole per la qualificazione al Mondiale: senza Xhaka, Shaqiri, Freuler, Mbabu e Gavranovic non era facile

BASILEA – Dici Svizzera-Italia e, specie in Ticino, ti si drizzano le orecchie. Tornano alla mente tante sfide importanti per i colori rossocrociati e, uscendo dall’ambito calcistico e sportivo, non si può che pensare ai rapporti – a volte anche tesi – tra il nostro Paese, il nostro cantone e la vicina Penisola. Vuoi per i rapporti di lavoro, vuoi per i frontalieri, vuoi per i tanti italiani che vivono sul nostro territorio.
 
 
E infatti ieri sera al St. Jakob Park di Basilea gli italiani presenti erano oltre 15'000… e si sono fatti sentire. Si sono fatti sentire durante il loro inno, si sono fatti sentire durante la partita, si sono fatti sentire quando l’arbitro ha decretato il rigore per l’intervento sconsiderato di Rodriguez su Berardi. Ecco… si sono fatti sentire fino a lì, perché poi ci ha pensato a Sommer ad ammutolirli e a far gridare i nostri, i nostri tifosi, i nostri “difensori” dei colori rossocrociati che oltre all’immancabile “Hopp Suisse”, hanno inneggiato al portiere del Borussia Monchengladbach, vero mattatore della sfida.
 
 
“Un ragazzo legato al passato, guida un’auto anni ’60 e ama il Rolling Stones. Anche lui suona la chitarra e il pianoforte”, sono state le parole del telecronista della RAI che, poi, ha dovuto anche ricordare che il nostro Yann ha parato 20 rigori sugli 80 che ha dovuto affrontare. Compreso quello di ieri di Jorginho. Per carità, il centrocampista italiano non ha battuto il miglior rigore della storia, ma Sommer è stato glaciale
e con quella parata potrebbe anche aver deciso le sorti della qualificazione al prossimo Mondiale.
 
 
Sì perché quella di ieri sera non era una sfida “normale”. Era sempre Svizzera-Italia, ma valeva anche come primo passo per staccare il biglietto per Qatar 2022. E la nostra Nati l’ha affrontata senza Xhaka (covid), Freuler (squalificato), Shaqiri (non al meglio), Gavranovic e Mbabu (infortunati). Abbiamo sofferto, come era logico attendersi affrontando i campioni d’Europa, ma con stile, eleganza e intelligenza. Abbiamo provato a creare, anche se Donnarumma non ha praticamente toccato palla, e ci siamo aggrappati al nostro super portiere che, con le sue parate, ci ha tenuto a -4 dagli Azzurri in classifica, ma con 2 partite in più da giocare. Insomma, in linea teorica, siamo avanti all’Italia.
 
 
Dovremo provare a fare filotto, a vincerle tutte da qui a novembre, a partire dalla sfida di Belfast di mercoledì, per arrivare a Roma con questo vantaggio e poi giocarcela in casa italiana, con l’intento e l’obiettivo di non perdere. Ma lo faremo con la squadra al completo e allora sognare di tornare dall’Olimpico con un punticino non appare così folle. Sì perché con quel punticino il pass per il Mondiale sarebbe nostro, a discapito degli Azzurri, mostrando cuore, testa, coraggio e potendo anche ringraziare Murat Yakin che, come esordio, non poteva chiedere una partita migliore di quella di ieri, nella quale ha avuto anche il coraggio di abbattere quelle gerarchie che in passato non erano mai state toccate …

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