Mondo, 30 agosto 2021
Il suo cane muore di caldo nel treno in panne, per scusarsi la compagnia ferroviaria le regala un buono
Ana, con tutta probabilità, non dimenticherà tanto presto quanto le è successo il 21 luglio scorso quando, durante un viaggio in treno, il suo cane è morto di cane di caldo. La donna, cittadina francese, si trovava su un treno che collegava Narbonne a Marsiglia in compagnia di Poopie, un volpino di Pomerania di due anni.
Come riporta il portale francese "La Dépêche", poco dopo la partenza, il treno è rimasto senza corrente: l'aria condizionata ha smesso di funzionare, le toilette non si aprivano più e ai passeggeri era stato vietato di aprire le porte. La temperatura nelle carrozze ha cominciato presto a salire fino a diventare quasi insopportabile.
Vedendo che la salute del suo cane stava peggiorando rapidamente, Ana ha quindi allertato sua figlia Ambre, che ha raccontato quanto stava succedendo sui social media: "Mia madre è con il suo cane sull'intercity 4663, il treno è fermo in mezzo ai binari senza aria condizionata e il cane sta morendo di iperventilazione, avete una soluzione? Sotto la pressione

dei passeggeri, il controllore ha finalmente aperto le porte e ha permesso loro di scendere. Poopie, tuttavia, non è sopravvissuto al caldo, nonostante i tentativi di rianimazione di alcuni passeggeri.
"Il mio cane è appena morto sul treno perché l'aria condizionata ha smesso di funzionare. Sono sotto shock", ha raccontato Ambre alla fine della giornata.
Un mese dopo la tragedia, madre e figlia hanno ricevuto una lettera delle ferrovie francesi SNCF che le ha lasciate a bocca aperta: "Abbiamo il piacere di inviarvi 70 euro sotto forma di un buono digitale", recitava la lettera, specificando che questa somma corrispondeva al prezzo del biglietto e un "risarcimento" di 10 euro. Ana e Ambre erano incredule: "Possiamo quindi dedurre che la vita del nostro cane e il nostro trauma valgono 10 euro per la SNCF", hanno detto. Madre e figlia non intendono lasciare le cose come stanno e si rivolgeranno al mediatore indipendente della SNCF. "Abbiamo chiesto un contributo alle spese di cremazione e delle vere scuse", conclude Ambre.