Sport, 25 luglio 2021

Lombardi: “Vogliamo creare un nuovo villaggio leventinese”

Nostra intervista al motivatissimo presidente dell’HC Ambrì Piotta

AMBRÌ - Filippo Lombardi, da 12 anni presidente dell’HC Ambrì Piotta, non vede l'ora che arrivi il giorno della inaugurazione della nuova pista che, stando ad un recente comunicato del CdA biancoblù, dovrebbe cadere il prossimo 11 settembre, in occasione del debutto casalingo in campionato contro il Friborgo. Il numero 1 leventinese ha sempre creduto in questo progetto e ora vede premiati i suoi sforzi “per dare alla nostra società una casa degna del suo nome, una struttura adeguata ai tempi con l’inserimento delle migliori componenti per dare agio, comodità e passione a tutti i nostri tifosi” ha detto nei giorni scorsi.


Lombardi ha saputo trascinare i suoi colleghi di comitato e i suoi più stretti collaboratori in questa non facile avventura, che avrà un lieto fine, malagrado qualche dubbio iniziale. Con lui ci siamo intrattenuti non solo per parlare della nuova pista (a proposito: come si chiamerà?) e di tutto quanto ruota attorno alla prima squadra. Ma anche del mercato, delle ambizioni e degli obiettivi del club. Il tutto a meno di due mesi dall'inizio del massimo torneo.


Allora, presidente, che sensazione sta provando ora che manca poco all’inaugurazione della nuova pista?
Simile a quando stai arrivando in zona gol... La preoccupazione ora è quella di trovare il modo di buttare il disco dentro la gabbia. Scherzi a parte: sappiamo tutti che nell’hockey tutto si può decidere all’ultimo secondo, per noi non c’è il tempo di sederci sugli allori, bisogna correre per arrivare pronti per l’11 settembre, cioè con la nuova pista terminata.


Torniamo indietro nel tempo: ricordiamo quando lei lanciò idealmente il progetto per costrure una nuova pista ad Ambrì.
All’inizio del mio mandato presidenziale dissi quali erano gli obiettivi principali e tra questi evidentemente c’era la volontà di creare il nuovo palazzetto del ghiaccio. Era una obiettivo prioritario.


La nuova pista, decisamente più adatta allo sport moderno, è molto più attrattiva per i giocatori contattati per rinforzare la squadra.
Assolutamente sì: la nuova struttura è di sicuro più appetibile, ce ne rendiamo perfettamente conto, anche per quanto riguarda la comodità e la sicurezza degli spettatori.


Il suo entusiasmo è stato davvero contagioso.
Innanzitutto bisogna saper trasmettere il proprio entusiasmo a tutta questa gente straordinaria. E quando c’è entusiasmo poi arriva la volontà di riuscire a raggiungere un determinato obiettivo. Tutto questo ad immagine della nostra squadra, che lotta con spirito operaio, abituata a combattere con una grandissima carica agonistica fino all’ultimo secondo, anche se consapevole di non avere tutti i mezzi come i grandi club.


Aggiunge il presidente...
Voglio complimentarmi con tutti, soprattutto con quelli che non si sono mai arresi di fronte ai non pochi problemi. Sapevamo che per riuscire a coronare questo sogno dovevamo pazientare e concentrarci su quello che serviva per iniziare i lavori dell’impianto. Le nostre priorità erano quelle di assicurare ai dirigenti federali la validità e la fattibilità del nostro progetto, per condurlo in porto. Non era facile trovare tutti i finanziamenti, rispettare tutte le autorizzazioni, mantenenendo un costante dialogo anche con gli architetti. Abbiamo dovuto sudare e parecchio, ve l’assicuro, per questo il fatto di arrivare ormai al traguardo finale rappresenta per noi una grande vittoria. Abbiamo anche sopportato delle critiche sul nostro rendimento in campionato, ma ora il più difficile sembra essere stato messo alle spalle.


Ora si può pensare all’aspetto sportivo.
Sicuramente, cercheremo di trasmettere tutto l’entusiasmo alla squadra, ai nostri fans, per ricreare un “villaggio” leventinese molto animato, dentro e attorno alla pista. Questo spirito è fondamentale per far vivere
la nostra società, abbiamo pensato a tutti i possibili confort per la gente, ma il “villaggio” deve restare il cuore di tutto il nostro movimento. Speriamo di vedere anche i nostalgici, la vecchia Valascia era piena di storia ma anche molto scomoda, e molti l’avevano quindi disertata.


Parliamo del mercato. La squadra di Luca Cereda è stata sensibilmente rinforzata, il gruppo svizzero con gli arrivi soprattutto di Bürgler e Pestoni.
Riteniamo di aver fatto delle buone operazioni, questo grazie anche adun’ottima intesa creatasi tra allenatore, direttore sportivo e dirigenza, tutto questo per operare al meglio entro i limiti delle nostre possibilità economiche. Per questo motivo guardiamo alla stagione 2021/2022 con fiducia. Sui singoli giocatori non voglio entrare in merito. Dico che la squadra è rinforzata ma senza aver messo in pericolo il nostro budget.


Capitolo stranieri (da segnalare gli arrivi di Peter Regin, Juus Hjetanen e Brandon Kozun): per Matt D’Agostini avete voluto aspettare… 
Noi crediamo in lui. Le risposte dei medici sono ancora per così dire...altalentanti e di conseguenza ci teniamo stretto il giocatore sperando che davvero possa recuperare .


Il mercato ci fa pensare ad un Ambrì che vuole essere più ambizioso.
La nostra squadra deve essere più ambiziosa, il risultato della scorsa stagione va dimenticato, anche se abbiamo pagato gli effetti della pandemia, soprattutto per il fatto che non abbiamo giocato davanti al nostro pubblico che da sempre è il settimo uomo in pista. Ora il nostro obiettivo è quello di dimostrare con grande orgoglio di meritarci la nuova casa.


A proposito: budget confermato?
Dovremo fare attenzione su tutto, anche sul budget di quest’anno. Non possiamo permetterci voli pindarici e per almeno cinque anni dovremo lavorare con quello che avremo a disposizione rispetto ad altri club finanziariamente più forti.


La coppia Cereda-Duca è fondamentale per questo Ambrì.
Avere due ex giocatori che conoscono perfettamente l’ambiente leventinese è garanzia di concretezza. Sono grandi amici e sentono l’importanza del territorio. Sono pronti ad impegnarsi per un progetto a lungo termine per una squadra identitaria più forte di quella del passato.


Facendo anche i debiti scongiuri per evitare tutti gli infortuni rimediati nel recente passato.
A parte gli scongiuri, qui molto dipenderà anche dalla preparazione, questo si può avere se tutto lo staff si dimostra molto preparato, compresi i massaggiatori ed il reparto medico.


Nell’hockey il pubblico è estremamente importante: si è visto nella scorsa stagione come era difficile giocare senza l’apporto dei tifosi.
Questo problema non ha riguardato l’hockey ma tutti gli altri sport, nel disco su ghiaccio però la vicinanza della gente si sente in modo più netto.


Sperando che il Covid non crei ulteriori guai.
Siamo stati uno dei club ad avere per due volte la quasi totalità dei giocatori contagiati. Non è stato affatto semplice.


Il nome ufficiale della nuova pista, avete deciso?
Per il momento non vogliamo ancora dire nulla. Non vogliamo scatenare i soliti rumours...


Un messaggio ai tifosi?
Ci sono ancora sette settimane per comperare le tessere, fatelo perché questa stagione sarà bellissima, dentro e attorno alla pista, che merita di essere onorata al massimo.


Dopo tanti anni… pesanti, lei non si sente stanco?
Ho troppo da fare per pensarlo


Quando smetterà?
Non c’ho mai pensato, non vogliamo dare spazio alle voci…

GIANNI MARCHETTI

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